17 Febbraio 2021

Lombardia, la denuncia Nursind: “Infermieri minacciati e insultati al drive through di Monza”

Di NS

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“Gli infermieri e il personale amministrativo in servizio al drive through di viale Stucchi sono vittime di aggressioni verbali, insulti e minacce. Lavorare in queste condizioni non è più ammissibile: chiediamo il ripristino del personale che fino alla fine di gennaio aveva presidiato gli ingressi garantendo accessi ordinati e la viabilità in totale sicurezza sia per gli operatori sanitari sia per gli utenti che accedono al servizio. Inviate chi volete: associazioni, esercito, agenzie di sicurezza, ma permetterci di lavorare in totale tranquillità e sicurezza”. A chiederlo è stato Donato Cosi, segretario territoriale Nursind Monza e Brianza, che da tempo solleva il problema della mancanza di personale adibito alla sicurezza e alla viabilità al drive through di viale Stucchi di Monza.

La settimana scorsa Cosi ha inviato una richiesta ufficiale al sindaco Dario Allevi e al direttore generale dell’Asst Monza Mario Alparone, alla quale fino ad oggi non è seguita risposta. Dal 1 febbraio il drive through nell’ex area Fiera non è più presidiato: gli infermieri e il personale amministrativo si ritrovano così anche a dover svolgere servizio di ordine pubblico e di viabilità. I lavoratori sono esasperati: gli utenti, che dovrebbero accedere al drive through esclusivamente tramite prenotazione e che vengono sottoposti al tampone senza scendere dal veicolo, spesso arrivano anche senza appuntamento creando situazioni di grande tensione e rallentando in questo modo anche il lavoro degli infermieri.

“Non è ammissibile lavorare in queste condizioni - ha proseguito Cosi -. Vengo quotidianamente aggiornato su episodi di colleghi che vengono minacciati da utenti che, malgrado non abbiano effettuato la prenotazione, pretendono di essere sottoposti al tampone. Sono all’ordine del giorno gli insulti e le minacce al personale; c’è stato persino qualche utente che, uscito dall’automobile, si sdraiato a terra e ha preteso di essere sottoposto al tampone. Lavorare in questo modo non è possibile: ci vanno di mezzo la salute dei lavoratori e degli altri utenti. Per non parlare dell’ambiente dove vengono eseguiti i tamponi: un piazzale pieno di buche e di fango”.

Da Cosi, infine, l’auspicio di “un’immediata soluzione del problema per garantire sicurezza e dignità ai lavoratori che da settimane, con grande spirito di abnegazione, svolgono questo prezioso servizio fondamentale per il monitoraggio e per il contenimento della pandemia”.