06 Maggio 2021

Cure palliative, il Parlamento al Governo: “Più sostegno nel fine vita”

Di NS
Approvata dalla Camera all’unanimità (solo 2 voti contrari) la mozione Trizzino che impegna l’esecutivo a implementare i livelli di assistenza

di Marta Tartarini

Il Parlamento batte un colpo sulle cure palliative e impegna il Governo a darsi da fare in modo concreto a beneficio delle persone che affrontano il tratto terminale di una malattia incurabile. Una mozione ad hoc, infatti, è stata approvata ieri alla Camera con 394 sì e appena 2 voti contrari. L’atto di indirizzo manda un messaggio chiaro e forte all’esecutivo. Tra gli obiettivi: consolidare lo sviluppo delle unità di cure palliative domiciliari, attraverso la loro progressiva estensione alla presa in carico di malati in condizioni di cronicità complesse e avanzate, ma anche garantire un servizio di cure palliative ambulatoriali e di consulenza per ogni ospedale di base, assicurando nell'azienda sanitaria territoriale degli standard di rapporto tra posti letto hospice e residenti.

Una tappa importante il voto di Montecitorio, salutato con emozione in Aula dal medico e deputato del Gruppo Misto Giorgio Trizzino, da tempo impegnato sul tema e primo firmatario della mozione: “Quando si dice che non c’è più nulla da fare, in realtà c’è ancora tantissimo da fare per queste persone”. Trizzino, che proprio su Nursind Sanità era intervenuto pochi giorni fa sull’argomento, ha aggiunto: “Qualcosa non ha funzionato nel nostro Paese, numeri di persone morte in sofferenze atroci rimarrà nella coscienza di ciascuno di noi. Potevamo fare tanto di più, perché le reti di cure palliative sono dei Lea”. “Dobbiamo fare di più a livello domiciliare, aumentare la presenza di specialisti negli ospedali”, bisogna insomma “intercettare il bisogno a volte non espresso di chi ha bisogno”, ha concluso l’ex parlamentare M5s.

Il testo impegna tra l’altro il Governo a una serie di iniziative per implementare le cure palliative in questa particolare fase di emergenza dovuta alla pandemia. Si chiede ad esempio di "assicurare, all'interno della rete ospedaliera e territoriale, la disponibilità di personale dedicato all'assistenza psicologica, sociale e spirituale con preparazione idonea a gestire le esigenze psicosociali e spirituali dei pazienti Covid e delle loro famiglie". Oppure “a consentire, dopo la brusca interruzione determinata dalle prime fasi della pandemia, la ripartenza piena ed effettiva del volontariato, anche nell'ambito delle reti di cure palliative e di terapia del dolore, considerato il contributo insostituibile che viene garantito dalle organizzazioni in questione”. O ancora, tra gli altri punti, “a implementare il coordinamento delle reti locali di cure palliative, attraverso il loro finanziamento, al fine di garantire attivazione e operatività delle reti locali di cure palliative, così come previsto dall'accordo della Conferenza Stato-regioni del 27 luglio 2020”.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa plaude all’iniziativa e sottolinea che con tale provvedimento “l'esecutivo si impegna a incrementare in termini organizzativi, strutturali e sanitari la pratica delle cure palliative, strumento di umanizzazione e dignità nelle situazioni di prognosi infausta e irreversibile". Si tratta di "adeguare le dotazioni organiche, le équipe, la loro formazione, anche consolidando la possibilità di cure domiciliari, in un processo di coordinamento delle reti locali di cure palliative". La mozione prevede anche, spiega Costa, di avvalersi del contributo di professionisti in cure palliative e terapie del dolore nelle unità di crisi e nei diversi organismi di programmazione e gestione dell'emergenza sanitaria a livello nazionale, regionale e locale. Insomma, per Costa "le cure palliative testimoniano una presa in cura della persona in tutti suoi aspetti, accompagnandola anche fino all'ultimo stadio della vita. Compito delle istituzioni è garantire sempre un accesso alle cure equo ed omogeneo su tutto il territorio nazionale". Invece per il capogruppo Pd in commissione Infanzia, Paolo Siani, intervenuto in Aula durante la dichiarazione di voto, “è dimostrato che le cure palliative non solo fanno diminuire gli accessi ai servizi di emergenza, riducendo i ricoveri ospedalieri ma, soprattutto, contribuiscono a ridurre le sofferenze legate ai sintomi”.