20 Maggio 2021

Dl Sostegni bis: 1,65 miliardi a Figliuolo e prestazioni gratis contro il “long Covid”

Di NS
Dalla bozza entrata in Cdm emergono anche il reclutamento straordinario di psicologi per infanzia e adolescenza e il rafforzamento della sanità militare

di Ulisse Spinnato Vega

Dopo tanto penare, finalmente ecco il decreto Sostegni bis salire sulla rampa di lancio del Consiglio dei ministri. Nella bozza del provvedimento di 77 articoli entrata in Cdm, di cui Nursind Sanità è in possesso, l’intero Titolo III è dedicato a un ricco menu di misure a tutela della salute.

Innanzitutto, ci sono 1,65 miliardi di euro a beneficio della struttura commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo, soldi che vanno direttamente nella sua contabilità speciale. Vengono poi stanziati 58 milioni sul triennio 2021-2023 per garantire nei prossimi due anni la cancellazione del ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei Lea a coloro che hanno contratto il Covid. In pratica, chi si è ammalato ed è poi guarito potrà beneficiare dello screening gratuito sui possibili effetti del cosiddetto “long Covid”.

Ma la pandemia sta lasciando uno strascico pesante anche in termini psichici e mentali, soprattutto tra i giovani e giovanissimi. Ecco perché il provvedimento stanzia, nel 2021, 19,9 milioni per il reclutamento straordinario di psicologi attraverso forme di lavoro autonomo, “nelle more di un intervento organico strutturale a regime, al fine di potenziare i servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza”, si legge nel testo. Non manca poi un allungamento del credito di imposta per la sanificazione e l'acquisto di dispositivi di protezione, in misura pari al 30% delle spese sostenute a giugno, luglio e agosto 2021, comprese le spese per la somministrazione di tamponi. L’agevolazione spetta fino a un massimo di 60mila euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni per l’anno in corso.

Un altro credito di imposta del 20%, sui costi sostenuti da giugno 2021 a dicembre 2030, tocca invece “alle imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per farmaci innovativi, inclusi i vaccini”, a patto “che il beneficiario dell'aiuto si impegni a concedere licenze non esclusive a condizioni di mercato non discriminatorie a terzi nello Spazio economico europeo”. Il credito d’imposta è fruibile fino a un importo massimo di 20 milioni annui per ciascun soggetto ed è utilizzabile, in compensazione, spalmato su tre quote annuali. Sono stanziati anche 63 milioni quest’anno per lo sviluppo della sanità militare e la sua integrazione nella rete di telemedicina nazionale, ma il decreto prevede pure la spesa di 16,5 milioni per realizzare un reparto di infialamento dei farmaci all’interno dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, allo scopo di “conseguire l’autonomia produttiva di anticorpi nazionali per il contrasto al Coronavirus, di selezionati vaccini e di specifici antidoti per il bioterrorismo”.

Infine, il Sostegni bis inizia a guardare anche al  dopo-pandemia e ad affrontare i problemi sanitari oltre l’emergenza Covid, a partire dal rallentamento nell’erogazione delle prestazioni sulle altre patologie e dall’allungamento delle liste d’attesa. Dovrebbero essere infatti stanziati 500 milioni per smaltire l’arretrato in ospedali e ambulatori. In pratica, le Regioni possono ricorrere a prestazioni aggiuntive della dirigenza medica e del personale sanitario, in deroga alla contrattazione, con aumenti delle tariffe orarie che vanno da 50 a 80 euro lordi. Ma possono anche “reclutare il personale, attraverso assunzioni a tempo determinato” anche “in deroga ai vigenti Ccnl di settore, o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa”.