19 Luglio 2021

Green pass, ora si cambia

Di NS
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Nursind Sanità: "Settimana decisiva anche sui parametri di rischio delle Regioni"

di Marta Tartarini

Arginare la variante Delta prima che rovini le vacanze degli italiani e metta in pericolo la ripresa delle attività economiche. Il Governo mette a punto una strategia per rispondere al dilagare della nuova versione del coronavirus che corre veloce: oggi il tasso di positività è arrivato al 2,3%Sul tavolo dell'esecutivo Draghi quindi nuove regole per il green pass, sul cui utilizzo le forze politiche si dividono, ma anche l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza fino ad ottobre, scavallando così l'estate. 

Il certificato verde, che attualmente è un lasciapassare per le visite alle residenze per anziani, per partecipare ai matrimoni e per andare allo stadio e si scarica anche con una sola dose, dovrebbe essere rilasciato a ciclo vaccinale completato e diventare vincolante anche per svolgere altre attività. Allo studio, inoltre, anche i parametri di rischio delle Regioni che dovrebbero essere rivisti.

Domani la cabina di regia metterà a punto alcune novità, ma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa anticipa a Nursind Sanità che "questa sarà una settimana importante: si sta valutando di cambiare i parametri per la classificazione delle Regioni in base al rischio" e "si darà maggiore importanza ai dati relativi alle ospedalizzazioni e alle terapie intensive". 

Rispetto all'estensione del green pass, l'idea del Governo, spiega ancora Costa, "è quella di pensare a una modulazione e gradualità a seconda del quadro delle Regioni. E' un ragionamento di buon senso: se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo del green pass, che non interesserebbe bar o ristoranti, ma se una Regione ha criticità maggiori, piuttosto che chiudere si potrebbe applicare un green pass più restrittivo per accedere ad alcuni luoghi". 

Infine, "è probabile che si vada verso la concessione del green pass non più dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino - conferma il sottosegretario - ma dopo il completamento del ciclo vaccinale con le due dosi, una decisione che verrà presa sulla base delle sollecitazioni del Cts, perché siamo nell'ambito delle scelte che la politica compie in seguito a indicazioni scientifiche". La stretta a cui lavora Palazzo Chigi si rende necessaria anche alla luce del monitoraggio settimanale, diffuso dall'Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute venerdì scorso, dal quale è emerso un aumento della circolazione Delta in Italia ma anche in altri Paesi “con alta copertura vaccinale” e la conseguente necessità di “realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi".