03 Febbraio 2022

Covid, Mattarella ai sanitari: "Tutta la nostra riconoscenza"

Di NS
Il Capo dello Stato rieletto nel discorso di insediamento a Montecitorio: "La lotta al virus non è conclusa. I vaccini hanno ridotto i rischi, ma non sono consentite disattenzioni"

Di NS

L’intero Parlamento si à alzato in piedi e si è sciolto in un lungo applauso quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso per il secondo insediamento, ha evocato l’impegno del personale sanitario contro la pandemia, aggiungendo che “a tutti va riaffermata la nostra riconoscenza”. Un passaggio importante, anche perché il Capo dello Stato ha avvertito: "La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni. È di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri. Questo impegno si unisce a quello per la ripresa, per la costruzione del nostro futuro”.

L’inquilino del Quirinale ha più volte messo in evidenza, in questi due anni, il ruolo cruciale della scienza e il valore della fiducia che i cittadini devono riporre in essa. Dunque, rispetto all’emergenza Covid, Mattarella ha ribadito: “L’impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno”. Ragion per cui “rafforzare l’Italia significa anche, metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l’Europa, affinché questa divenga più efficiente e giusta; rendendo stabile e strutturale la svolta che è stata compiuta nei giorni più impegnativi della pandemia”.

Il monito del Capo dello Stato è risuonato quindi forte nell’Aula di Montecitorio: non c’è tempo da perdere, non si può abbassare la guardia nei confronti del Covid. D’altronde Mattarella ha vissuto in prima linea, da garante dell’unità nazionale, i due difficilissimi anni che abbiamo alle spalle. Di fronte all’omaggio reso oggi dal presidente della Repubblica al Milite ignoto, accompagnato dal premier Mario Draghi, non a caso molti osservatori hanno evocato quella che è forse l’immagine più potente del suo primo settennato: la visita all’Altare della Patria il 25 aprile 2020, quando l’Italia era attanagliata dal primo lockdown. Ora i tempi sono cambiati, ma a Mattarella toccherà il difficile compito di traghettare il Paese nella fase di transizione strutturale post-pandemia.  

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