29 Marzo 2022

Tumori e diritto all’oblio per gli ex malati: presentata la legge in Senato

Di NS
Paola Boldrini (Pd), prima firmataria del ddl, punta a un iter veloce, saltando il passaggio in Aula. Il testo intanto incassa il sostegno del ministero della Salute

di Marta Tartarini

Chi guarisce da un tumore si trova spesso in difficoltà per chiedere un prestito per avviare un'attività, stipulare una assicurazione o accendere un mutuo per acquistare una casa o richiedere un'adozione. Si tratta di una ampia platea di persone, perché circa un terzo di coloro cui è stato diagnosticato un cancro guarisce ed è un dato destinato a migliorare, visto che il numero di chi sconfigge la malattia aumenta mediamente del 3% ogni anno.

La senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della commissione Sanità, ha presentato oggi a Palazzo Madama un disegno di legge sul diritto all'oblio proprio per consentire a chi ha sconfitto la malattia da 10 anni (5 anni se la diagnosi arriva sotto i 25 anni) di vedersi restituire libertà e diritti negati.  
"L'evoluzione scientifica e sanitaria - spiega la senatrice Pd - porta ad avere un esito positivo in tanti casi. E' necessario riconoscere diritti e libertà a chi guarisce: penso all'accesso al mutuo, ma anche alla possibilità di adottare un bambino. A tante donne che hanno avuto il tumore al seno, ad esempio, viene preclusa questa possibilità". Boldrini quindi spera che si possa dare presto a tutti questi ex malati un "segnale di civiltà", approvando una proposta già sottoscritta a palazzo Madama anche da esponenti di Forza Italia, Movimento cinque stelle e Misto. 

Il testo è anche una risposta a una risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022, che chiede ai Paesi di legiferare sul diritto all'oblio per i pazienti oncologici entro il 2025. Come si legge nel disegno di legge, Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo "si sono dotati di specifici strumenti legislativi che impediscono agli operatori bancari e assicurativi di considerare la storia clinica del consumatore che sia stato affetto da patologia oncologica, trascorso un determinato periodo di tempo dalla guarigione".

Il ddl n. 2548 prevede appunto che, in caso di stipula di mutui, prestiti e assicurazioni, le informazioni relative alla patologia non possano essere più utilizzate ai fini del calcolo del rischio o della solvibilità.
Stefania Gori, presidente Rete Oncologica Pazienti Italia, fa presente che sono tante le persone a rischio discriminazione che aspettano una risposta legislativa: "Sono 1 milione e mezzo le persone hanno avuto una diagnosi da oltre 10 anni, il 27% delle persone che ha avuto un tumore è guarito, cioè ha la stessa speranza di vita rispetto a chi non ha avuto un cancro".

Il testo incassa il sostegno del ministero del Salute. Antonio Gaudioso, capo segreteria del ministro Roberto Speranza, assicura "il pieno appoggio a una proposta di civiltà". Il sottosegretario Pierpaolo Sileri auspica un rapido ok dal Parlamento: "Sarebbe bello che l'Italia potesse approvare questa legge entro la fine della legislatura, penso sarebbe un atto dovuto". 
Per accelerare l’iter, Boldrini spera si possa evitare il passaggio in Aula, procedendo in sede deliberante con il via libera direttamente dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, competenti in materia.

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