05 Aprile 2022

Si sblocca il Piano nazionale demenze. "Un passo avanti ma non basta"

Di NS
Per la Federazione Alzheimer Italia, "l'intervento è ancora insufficiente". Lo stanziamento previsto dal decreto pubblicato in Gazzetta è di 15 milioni. Ecco come saranno ripartiti

di NS

Oltre un anno dopo la legge di Bilancio 2021, che ne ha sancito lo stanziamento, approda in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale (Salute-Mef) con la ripartizione delle risorse destinate al Piano nazionale demenze. Si tratta di uno stanziamento di 15 milioni di euro. Una somma che per la Federazione Alzheimer Italia è comunque insufficiente. Ma come saranno ripartiti i fondi? La maggior parte, 14,1 milioni, andranno alle Regioni per interventi nel campo della diagnosi e presa in carico delle persone con demenza mentre i restanti 900mila all’Istituto superiore di sanità.

Una prima parte delle somme sarà erogata alle Regioni in seguito alla presentazione e all’approvazione di un piano triennale, mentre una seconda tranche sarà erogata al raggiungimento degli obiettivi. La ripartizione dei fondi è così stabilita: 40% in quote fisse uguali per tutte le Regioni e province autonome, il restante 60% in proporzione alla popolazione over 65 residente. Si va dunque dai 287.072 mila euro destinati alla Valle d’Aosta ai 1.670.017 euro per la Lombardia, che è la Regione con il più alto numero di popolazione over 65 (2.295.835 persone, 16,57% del totale). I progetti presentati devono prevedere interventi nel campo della diagnosi e della presa in carico delle persone con demenza: potenziamento della diagnosi precoce e tempestiva; implementazione di interventi di telemedicina, tele-riabilitazione e trattamenti psico-educazionali.

La Federazione Alzheimer Italia, insieme agli altri membri del Tavolo permanente sulle demenze, sotto il coordinamento del ministero della Salute, avrà il compito di valutare i progetti presentati considerando la coerenza organizzativa, la fattibilità economica, l’appropriatezza degli interventi sulla base di evidenze scientifiche e l’innovazione delle soluzioni proposte. Sempre la Federazione si fa inoltre garante che i progetti presentati siano realmente efficienti acquisendo dalle Regioni ogni sei mesi report sulle attività svolte con l’obiettivo di avere sotto controllo punti di forza, eventuali criticità o ripianificazione di attività e obiettivi raggiunti da ogni singolo progetto.

Come detto, però, la Federazione Alzheimer Italia giudica lo stanziamento non all'altezza. Il presidente, Gabriella Salvini Porro, ricorda infatti che “abbiamo già sottolineato che 15 milioni sono una cifra assolutamente insufficiente a coprire le esigenze dei malati e le loro famiglie e, per di più, è stato sprecato molto tempo prezioso prima di sapere come poterla utilizzare”. Porro evidenzia che "in Italia 1.240.000 persone con demenza e le loro famiglie attendono e meritano interventi concreti: ribadiamo la necessità di stanziare al più presto ulteriori finanziamenti e di porre la giusta attenzione al tema dell’assistenza: purtroppo si sta facendo ancora troppo poco e troppo lentamente". In ogni caso, "la Federazione Alzheimer Italia si fa garante del fatto che questi fondi siano impiegati in progetti veramente utili e abbiano un’effettiva ricaduta sul territorio ma, soprattutto, sulla vita delle persone con demenza e i loro familiari".

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