12 Aprile 2022

Covid, si va verso vaccini adattati in autunno e richiamo per la fascia degli over 50

Di NS
Dalle nuove varianti all’uso delle mascherine al chiuso: parlano Locatelli, Magrini e Rezza. Novità sugli antivirali: potranno prescriverli i medici di famiglia

di NS

Quanto preoccupano le nuove varianti, non solo Xe e Xj, ma anche quella denominata Xf, isolata oggi in Emilia Romagna? E poi ancora: le mascherine andranno in soffitta oppure no? Sono alcune delle domande che oggi hanno trovato risposta da parte del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, del direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini e del direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. I tre esperti hanno anche anticipato diverse novità, a cominciare da quelle relative all’uso dei farmaci antivirali. Oltre che sui vaccini, dal momento che, come ha detto lo stesso Rezza, ora stiamo ancora utilizzando quelli "basati sul virus originale" cioè di Wuhan. Ebbene, molte aziende sono al lavoro su vaccini adattati: "Credo che durante l'estate verranno sottoposti alla valutazione di Ema". L’obiettivo, per dirla con Magrini, infatti, è Il vaccino pan-coronavirus che avrà "tempi più lunghi, ma non molto più lunghi". Secondo il direttore generale di Aifa si arriverà in autunno al prossimo richiamo con un vaccino possibilmente adattato, con o senza virus influenzale nella stessa iniezione".

L’autunno, appunto. Si cerca di attrezzarsi proprio in vista della stagione più delicata sul fronte dei contagi. Non è detto che l’intera popolazione, però, verrà sottoposta a una nuova dose vaccinale. La decisione non è ancora stata presa. L’orientamento potrebbe essere quello di un richiamo per la fascia degli over 50. L’invito, nel frattempo, è naturalmente a completare la vaccinazione per chi ancora non l’abbia fatto.

Veniamo ad oggi: intanto è entrata in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la quarta dose per over 80, gli ospiti delle Rsa e gli over 60 fragili, a rischio per comorbidità. Ma la fase attuale significa anche nuove varianti. Su questo aspetto la rassicurazione è arrivata sia da Rezza che da Locatelli. Al momento non sembrano destare preoccupazioni.

Altro tema sul quale i cittadini si interrogano è poi quello legato all’impiego delle mascherine al chiuso. Gli esperti non possono sovrapporsi al decisore politico, anche se il loro parere lo esprimeranno, come hanno fatto oggi, sottolineando l’opportunità di continuare a indossarla in determinati contesti al chiuso.

Una novità importante infine è arrivata sul fronte degli antivirali contro il Covid. Saranno disponibili 50mila dosi mensili di Paxlovid a partire dai prossimi mesi. Lo ha detto Magrini, spiegando inoltre che se si è atteso a prendere questa decisione non è stato per "lungaggini burocratiche", ma per familiarizzare con l'uso" e  gestire la poca disponibilità del farmaco. Adesso che Paxlovid è disponibile, però, ci si attiverà anche con i medici di famiglia. Si va infatti verso l’inserimento dei medici di base tra i prescrittori: “La cts di Aifa è in corso e c'è un chiaro orientamento a favore”.

Una notizia accolta subito positiviamente da Fnomceo: "Accogliamo con favore l’apertura dell’Agenzia italiana del Farmaco alla prescrizione diretta, da parte dei medici di medicina generale, dell’antivirale Paxlovid. Si tratta di una misura che permetterà ai pazienti che ne hanno i requisiti di accedere alle terapie nei tempi previsti per ottenerne i benefici", ha sottolineato il presidente Filippo Anelli, soddisfatto perché "i suggerimenti dei medici" sono stati accolti. L’antivirale, però, ha chiarito infine Magrini, non sarà acquistabile nelle farmacie proprio perché non si tratta di "un farmaco semplice".

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