19 Aprile 2022

La musica ha effetti benefici sul feto già dal secondo mese di gravidanza

Di NS
Uno studio condotto dall’Azienda ospedaliero-universitaria e dal Cnr di Pisa rivela che ascoltare Debussy rilassa l’embrione, modulando l’attività del sistema nervoso autonomo

di NS

La musica, al secondo-terzo trimestre di gravidanza, ha già un’azione diretta sul feto, modulando l’attività del sistema nervoso autonomo e inducendo una condizione di rilassamento. Lo dimostra uno studio italiano appena pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Medicine, che sottolinea come il sistema autonomo, che controlla le funzioni degli organi interni come cuore, stomaco e intestino e di alcuni muscoli, svolge un ruolo importantissimo in vari aspetti della vita, prima e dopo la nascita. E’ infatti alla base di meccanismi fondamentali per la sopravvivenza e per lo sviluppo neuropsichico del neonato e governa funzioni necessarie per la vita quali l’attività cardiaca e respiratoria, ma anche la funzione intestinale e dell’apparato genito-urinario.

Adesso, il professore Paolo Mannella dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia 1 dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa e gli ingegneri Lucia Billeci e Maurizio Varanini dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, hanno sviluppato uno strumento per la valutazione non invasiva dell’attività e il grado di sviluppo del sistema nervoso autonomo del feto. Lo strumento si chiama Fante, (acronimo di Fetal Autonomic Nervous sysTem Evaluation), e con esso i ricercatori pisani sono riusciti a modificare la risposta fetale applicando delle semplici cuffie sulla pancia della mamma e riproducendo per circa 10 minuti Claire de Lune del compositore francese Claude Debussy: il risultato è che il feto a seguito della stimolazione musicale, modifica l’attivazione del sistema simpatico e parasimpatico e si rilassa.

Questo studio dimostra poi che, con uno stimolo esterno, si può direttamente modulare l’attività del nascituro e interagirvi durante la vita intrauterina. Non solo ma apre scenari sullo sviluppo del sistema nervoso autonomo pure per quei casi che, per problematiche materno-fetali, presentano un ritardo di sviluppo e devono nascere prima del tempo.

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