16 Maggio 2022

Diabete: colpiti ormai oltre 3,5 mln di italiani. Dilaga tra gli over 75

Di NS
È il quadro che emerge dalla Relazione presentata dal Governo al Parlamento. Il trend è in aumento negli ultimi anni

di NS

Sono circa 422 milioni le persone che nel mondo soffrono di diabete mellito e 1,5 milioni i decessi direttamente attribuiti alla patologia ogni anno. Quanto al nostro Paese, secondo i dati Istat 2020, la prevalenza del diabete diagnosticato è di circa il 5,9% (in percentuale identica tra uomini e donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni; la prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni. Questi alcuni dati contenuti nella Relazione al Parlamento 2021 sul diabete mellito, elaborata dal ministero della Salute e trasmessa alle Camere il 21 aprile scorso, in base a quanto previsto dalla legge (la n.115 del 16 marzo 1987 sulla prevenzione e sulla cura appunto del diabete).

Ma torniamo al quadro globale, di cui la Relazione offre una sintesi completa: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la prevalenza del diabete mellito è in costante aumento negli ultimi decenni. Cresce soprattutto il diabete tipo 2, che rappresenta circa il 90% dei casi, fortemente legato all’eccesso ponderale, a sua volta riferibile a iperalimentazione e a scarsa attività fisica ma anche alla struttura stessa della società. Il diabete tipo 1, invece, insorge di solito in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Mentre il diabete di tipo 2 è, in parte, prevenibile modificando gli stili di vita dei soggetti a rischio, particolarmente per quel che riguarda la nutrizione e l’attività fisica, il diabete di tipo 1 può essere difficilmente prevenuto, in quanto sono ancora poco chiari i fattori di rischio che interagiscono con la predisposizione genetica scatenando la reazione autoimmunitaria.

Restringendo un po' il campo di analisi, dalla Relazione emerge che nella Regione europea dell’Oms quasi 62 milioni di persone convivono con il diabete. La prevalenza di questa malattia è in crescita in tutto il Vecchio Continente, arrivando, in alcuni Paesi, a tassi del 10-14%. Tale crescita, in parte dovuta all’invecchiamento generale della popolazione, è principalmente legata alla diffusione di condizioni a rischio, come sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà e diseguaglianze socio-economiche (diabete tipo 2). Nel 2021, in Europa, oltre 1,1 milioni di decessi sono stati causati dal diabete, che rappresenta la quarta causa di morte nell’Unione.

Qaunto al nostro Paese, secondo i dati del sistema di sorveglianza Passi 2017-2020 (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), riferiti al diabete tipo 2, il 4,7% della popolazione adulta di 18-69 anni riferisce una diagnosi, mentre la prevalenza della patologia cresce con l'età (è inferiore al 3% nelle persone con meno di 50 anni e supera il 9% fra quelle di 50-69 anni). Non solo, ma è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,3% vs 4,1%) e nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche.

Nella Relazione si è posta anche attenzione sugli approcci terapeutici e sulle azioni nazionali e internazionali messe in atto dal ministero nel campo della prevenzione e della gestione della patologia, tra cui l'attività di comunicazione sul diabete e le linee di intervento nazionali e internazionali sulle malattie croniche. Tra queste, in particolare, rientrano quelle su Urban Health (l’influenza dell’urbanizzazione e delle politiche urbanistiche sullo stato di salute della popolazione) ed Health Literacy (l’alfabetizzazione alla salute, cioè la capacità dei cittadini di comprendere le informazioni per la propria salute e orientarsi nel mondo sanitario) che influiscono indirettamente ma in modo importante sull’insorgenza e sull’evoluzione della patologia diabetica così come delle principali patologie croniche.

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