26 Maggio 2022

Giornata del sollievo,"cure palliative e terapia del dolore siano centrali nell'assistenza territoriale"

Di NS
Filippo Anelli, presidente Fnomceo, in vista della ricorrenza: "I medici sono e sempre più vogliono essere vicini al paziente"

di NS

“Vicini al paziente, sempre, e maggiormente quando più ce ne è bisogno: così sono, e sempre più vogliono essere, i medici italiani". Sono le parole del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in vista della XXI Giornata nazionale del Sollievo che si celebrerà domenica 29 maggio e che è stata presentata oggi al ministero della Salute. "Per questo - continua Anelli -, raccogliamo e rilanciamo l’appello lanciato oggi dalla Fondazione Gigi Ghirotti (promotrice della Giornata, ndr): nessuno resti solo di fronte alla malattia, di fronte al dolore”.

Oltre alla Fondazione e allo stesso Ministero, a promuovere la Giornata è anche la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “Il medico - ricorda Anelli - è, sempre e comunque, prossimo al paziente e alla sua famiglia. E lo è ancor più nelle situazioni di frontiera, come il nascere, il morire, e tanto più profondamente nella sofferenza, e nella cura di ciò che non si può guarire. Ce lo chiede il nostro Codice deontologico che già all'articolo 3 impone al medico 'la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana'".

Ma il numero uno della Fnomceo si rifa anche all’articolo 16 del Codice dove viene specificato come 'il controllo efficace del dolore si configuri, in ogni condizione clinica, come trattamento appropriato e proporzionato'.  Oltre che all'articolo 39 in cui si ribadisce che 'il medico non abbandona il malato con prognosi infausta o con definitiva compromissione dello stato di coscienza ma continua ad assisterlo e se in condizioni terminali impronta la propria opera alla sedazione del dolore e al sollievo dalle sofferenze tutelando la volontà, la dignità e la qualità della vita'.

Ma non è certo solo una questione di codici, sottolinea Anelli: "Ce lo chiede, ancor prima e ancor più forte, la nostra coscienza, il nostro stesso essere medico, la nostra missione di curare anche quando non si può guarire”.

Per questo, Fnomceo dice "sì all’ospedale senza dolore". E "auspichiamo - prosegue il presidente - che quanto previsto per la rete ospedaliera trovi riscontro nel cosiddetto DM 71’, che prevede la riforma dell’assistenza territoriale. La prossimità al paziente è infatti essa stessa parte della cura e del prendersi cura, e dona sollievo alle sofferenze fisiche e psicologiche. A questo proposito, ricordiamo l’opera meritoria della Fondazione Ghirotti che, da oltre 20 anni, mette a disposizione dei malati di tumore e dei loro familiari un centro d’ascolto con servizio telefonico gratuito di sostegno”.

La Federazione sottolinea infine che negli ultimi due anni si sono registrati importanti passi avanti nell'applicazione della legge sulle cure palliative (la n 38 del 2010), in particolare con l’istituzione della scuola di specializzazione in Medicina e cure palliative: "Occorre andare avanti su questa strada - conclude Fulvio Borromei, componente del Comitato centrale e coordinatore della Commissione Fnomceo su cure palliative e dolore -, implementando la formazione e l'informazione rivolte ai medici e la comunicazione ai pazienti sui loro diritti".

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