16 Giugno 2022

Contratto, Speranza: "Un gran bel risultato, accresce diritti e tutele"

Di NS
I commenti istituzionali dopo la firma della pre-intesa all’Aran di ieri

di Pa. Al.

Dopo la firma della pre-intesa sul contratto per il comparto sanità intorno alla mezzanotte di ieri, oggi i commenti politici si sprecano. A cominciare dal ministro della Salute Roberto Speranza che, in un post sui social, parla di "un gran bel risultato". "L’accordo - scrive il ministro - accresce diritti e tutele e porta un meritato incremento retributivo per tutto il personale del comparto. In particolare, per i circa 270mila infermieri c’è una valorizzazione con aumenti tra i 146 e i 170 euro al mese". Secondo Speranza si tratta di "un passo avanti importante che indica la direzione giusta".

Anche il titolare del dipartimento della Funzione pubblica Renato Brunetta ha di che pavoneggiarsi, ringraziando però sia il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo e sia "i sindacati che, responsabilmente, sono arrivati all’accordo finale, a tutto vantaggio dei lavoratori e della sanità pubblica del nostro Paese". Era stato proprio Brunetta a mettersi di traverso quando una delle sigle, il Nursind, aveva avanzato la proposta di sganciare il riconoscimento dell’indennità di specificità infermieristica dal treno del contratto. Se non l’avesse ostacolata, a quest’ora quei soldi sarebbero già nella busta paga degli infermieri. Ma tant’è.

Comunque, Brunetta sottolinea come la firma definitiva all’Aran rappresenti "il doveroso riconoscimento per oltre 545mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, tra cui 277mila infermieri, ogni giorno in prima fila nelle strutture del Paese per garantire l’assistenza e i servizi di cura ai cittadini, a partire da quelli più fragili. Dipendenti pubblici - continua il ministro - che, nei mesi più duri dell’emergenza e per tutto il periodo della pandemia, con il loro lavoro hanno rappresentato 'i volti della Repubblicai per eccellenza, come li ha definiti il presidente Mattarella".

Nel dettaglio, l’inquilino di Palazzo Vidoni spiega che "dopo il via libera da parte della Ragioneria e la registrazione della Corte dei Conti, il nuovo contratto porterà negli stipendi dei lavoratori aumenti, arretrati, l’indennità Covid prevista per gli infermieri e gli scatti di anzianità legati alle nuove progressioni orizzontali". Non solo, ma l’intesa, "oltre alla rilevantissima parte economica, contiene importanti innovazioni, perché opera una revisione del sistema di classificazione del personale prevedendo cinque aree di inquadramento, accogliendo così, anche per il comparto sanitario, la recente novità legislativa di un’area di elevata qualificazione già prevista per le funzioni centrali. Nel nuovo contratto - prosegue-  si definisce, inoltre, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali con differenziali economici di professionalità, ossia  incrementi stabili del trattamento economico per remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti. Anche questo è un punto che accoglie le riforme già introdotte a livello generale per la Pa, per valorizzare i percorsi di formazione e il potenziamento e l’acquisizione di nuove competenze da parte dei dipendenti pubblici".

Anche le Regioni, c’è da dire, hanno espresso subito il loro plauso, bruciando tutti sul tempo ieri a tarda sera.  "La firma dell’ipotesi di contratto del comparto sanità - sottolineava a caldo il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga - è un passo in avanti importante per il servizio sanitario e rappresenta un riconoscimento dovuto a categorie professionali, come infermieri e operatori socio sanitari che rappresentano uno dei pilastri su cui si basa l’organizzazione e la qualità del lavoro della nostra sanità". Mentre Davide Caparini, assessore al Bilancio della Regione Lombardia e presidente del Comitato di settore Regioni–Sanità, poneva l’accento sulla collaborazione Governo-Regioni, grazie alla quale "sono state individuate le risorse necessarie per il rinnovo del contratto, complessivamente 241,6 milioni, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà un aumento economico per i dipendenti del comparto, riconoscendo così la dedizione e la professionalità di chi, fra l’altro, ha dato un contributo fondamentale per fronteggiare l'emergenza Covid-19".

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram