Covid, Sileri: "Giusto essere attenti, ma senza eccessi di preoccupazione"

Il sottosegretario alla Salute sull'attuale fase pandemica: "Tra due o tre settimane i casi inizieranno a diminuire, meglio concentrarci sull'autunno". Le mascherine? "L'obbligo non serve"
di NS
"Bisogna essere attenti ma senza eccessi di preoccupazione". Torna a commentare l'attuale fase pandemica e il trend di crescita dei contagi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, nei suoi interventi di stamattina dapprima su Canale 5 e quindi sulle frequenze di Radio Cusano Campus. Il sottosegretario ricorda come "lo scorso anno, più o meno in questo periodo, iniziava l'ondata della variante Delta, che determinò un forte aumento dei casi in tutta Europa, ma che nel nostro Paese fu contenuta grazie anche all'introduzione del green pass e alla relativa diagnostica che consentìdi intercettare ed isolare i casi positivi".
Sileri ribadisce però che "la grande differenza tra lo scorso anno e oggi è che allora il numero dei vaccinati era molto inferiore. La variante che sta determinando questa ondata - spiega - adesso è meno cattiva rispetto a quella dello scorso anno e a quella di Wuhan, anche perchè agisce su una popolazione in gran parte vaccinata. E' vero che anche le persone vaccinate si infettano, ma rimane la protezione nei confronti delle forme gravi della malattia, analogamente a quanto avviene con il vaccino anti-influenzale"
Sul tema dell'utilizzo delle mascherine, Sileri sottolinea invece come queste siano "un ottimo presidio", ritenendo però che il loro utilizzo "debba essere non obbligatorio, ma fortemente raccomandato nei luoghi chiusi, dove non è possibile mantenere un distanziamento adeguato, e in alcuni contesti come quello degli ospedali e delle Rsa". La convinzione del sottosegretario, infatti, è che "reintrodurre un obbligo adesso avrebbe poco senso, anche perchè questa ondata, come tutte quelle che l'hanno preceduta, avrà una durata variabile tra i quaranta e i sessanta giorni e poi andrà ad esaurirsi. Tra due o tre settimane i casi inizieranno a diminuire, cosìcome sta già avvenendo in altri Paesi europei, come il Portogallo, dove questa ondata è iniziata prima che in Italia".
Sileri ritiene invece necessario "concentrare la nostra attenzione su ciò che succederà con l'arrivo dell'autunno: allora sarà fondamentale avere un vaccino aggiornato alle varianti prevalenti, per aumentare il livello di protezione della popolazione, allo stesso modo di quanto avviene con il richiamo vaccinale stagionale contro l'influenza, che contiene i ceppi virali riscontrati nei mesi precedenti nell'emisfero australe".