Migliorare il dialogo tra medico e paziente, ecco la proposta di legge

Il primo firmatario, Nicola Provenza (M5s) a Nursind Sanità: "Va recuperato il tempo della comunicazione che è già tempo di cura". Ed è centrale per ridurre contenziosi e atti di violenza
di Marta Tartarini
La qualità della cura migliora con un'adeguata comunicazione tra medico e paziente, che può aiutare a risolvere anche alcune criticità del mondo sanitario come quelle dei contenziosi. Nicola Provenza, deputato del Movimento cinque stelle, ha depositato una proposta di legge in commissione Affari sociali che ha proprio l'obiettivo di sostenere questa fase spesso trascurata. "Dobbiamo recuperare il tempo della comunicazione - spiega a Nursind Sanità - perchè questa è già tempo di cura. La relazione medico-paziente è il fulcro della terapia, e penso non solo ai medici ma a tutti i professionisti della salute. Quindi anche agli infermieri e agli operatori socio-sanitari".
Nell'articolato si sottolinea che "comunicare bene con i pazienti, ascoltarli, prendere in esame non solo i loro sintomi ma anche le loro ansie, non è solo un adempimento etico ma anche uno strumento di fondamentale importanza e utilità nella diagnosi, nella terapia e nella guarigione".
Il deputato pentastellato spera che possa essere esaminato in tempi brevi per essere approvato "entro la legislatura: affronta un tema sensibile, credo possa essere condiviso da tutti i gruppi".
La proposta parte da una considerazione: "Non è casuale che il consenso informato e i suoi presupposti ermeneutici siano stati affrontati nella legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento. Il dialogo comunicativo - si legge nella premessa - appare infatti come il presupposto fondante di qualsiasi trattamento sanitario". Il problema, secondo Provenza, non vale solo per le Dat, ma riguarda in generale "la carenza di personale e i problemi organizzativi delle Asl".
La pdl interviene quindi su due piani. Il primo consiste in incentivi che, pur nella autonomia degli atenei, favoriscano una adeguata formazione nell'ambito della comunicazione medico-paziente e "che ora - spiega Provenza - non trova risposta sistematica nell'attuale ordinamento degli studi". Il secondo è racchiuso nell'articolo 1 che prevede l'adozione da parte del ministero della Salute di un Piano per il "potenziamento degli aspetti comunicativi nella relazione del professionista sanitario con il paziente e con i componenti dell'equipe sanitaria, mediante divulgazione e promozione di pratiche che tengano conto dell'importanza della comunicazione nella prevenzione, nella diagnosi e sul buon esito della cura, nonchè per garantire la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni".
Il tema della comunicazione medico-paziente è anche al centro del saggio di Rosa Ruggiero 'Ascoltare il malato, parlare al malato' che è stato presentato oggi a Montecitorio insieme al progetto di legge. L'autrice ha sottolineato che ogni anno in Italia ci sono "36mila contenziosi che spesso sono attribuiti a problemi di comunicazione, chi si sente ben assistito è meno incline ad aprire conflitti". Infine, anche gli episodi, purtroppo molto diffusi, di violenze nei confronti degli operatori sanitari "si possono combattere proprio puntando su una migliore comunicazione", conclude Ruggiero.