Covid 19, Capua: "Virus dal gatto a una veterinaria? Non è il caso di preoccuparsi"

La scienziata interviene sul caso thailandese. "Il vero problema sarebbe l'effetto domino nel mondo animale"
di NS
"Non vi preoccupate: è altamente improbabile che vi prenderete il Covid-19 dal gatto di casa". Lo dice la scienziata Ilaria Capua, intervistata dal Corriere della Sera, in merito alla notizia che arriva dalla Thailandia di una veterinaria infettata da un gatto. Il caso, certificato da un gruppo di scienziati thailandesi su Emerging Infectious Diseases, è stato rilanciato poi sulla rivista scientifica Nature.
Capua spiega che quanto accaduto nel Paese asiatico rappresenta "un'evenienza molto rara" e che si tratta di "un caso di reverse spillover: il gatto ha preso il virus dall'homo sapiens e lo ha ritrasmesso con uno starnuto". L'esperta precisa inoltre: "Che gatti potessero infettarsi lo sapevamo perchè anche i grossi felini, sia tigri che leoni, hanno preso il virus. Chiaro - aggiunge - che se un felino si infetta e vi è intensa replicazione virale in corso ti puoi prendere l'infezione, soprattutto se dorme sul tuo cuscino". Questo virus, infatti, non infetta solo l'homo sapiens ma "circa 50 specie di animali anche se nella stragrande maggioranza di questi casi il virus è autolimitante, si estingue senza grosse conseguenze per l'animale e senza allargare il contagio", assicura la virologa.
Facendo qualche esempio concreto, Capua sottolinea come sia "accertato che anche i cani lo hanno preso, come pure gli ippopotami e i criceti. Ma non ci sono evidenze di un ritorno del Covid19 all'essere umano".  Non dobbiamo temere quindi la vicinanza del nostro animale domestico, ma la questione secondo la virologa è ben più complessa: "Siamo all'inizio di un macrociclo di circolazione virale. Dobbiamo aspettarci che gli animali si infettino e dobbiamo stare attenti perchè il problema è che se il virus si endemizza in una popolazione di animali, a quel punto si potrebbero selezionare virus antigenicamente diversi", che "potrebbero anche essere più aggressivi". Insomma, conclude Capua, "ciò che deve preoccuparci è la magnitudo del fenomeno. Purtroppo non è finita. Il virus continua a girare e il problema non è il gatto ma l'effetto domino che potrebbe crearsi nel regno animale".