06 Luglio 2022

Caro energia, i distributori intermedi lanciano l'allarme: "Farmaci e dispositivi medici a rischio"

Di NS
Caro energia, i distributori intermedi lanciano l'allarme: "Farmaci e dispositivi medici a rischio"
Da Federfarma Servizi nuovo appello al Governo: serve un tavolo tecnico per introdurre misure economiche strutturali a salvaguardia del servizio pubblico"

di NS

Il caro energia rischia di avere ripercussioni anche sulla fornitura di farmaci e dispositivi medici. A lanciare l'allarme quest'oggi è Federfarma Servizi (l'Associazione nazionale di rappresentanza delle Aziende della Distribuzione Intermedia del farmaco) che fa sapere di aver costituito un'unità di crisi, con rappresentanti delle proprie Associate, per la gestione delle gravissime difficoltà economiche in corso per il comparto. "A queste condizioni - sostiene l'associazione - non possiamo garantire la disponibilità dei farmaci nelle consuete modalità".

"Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo lavorato incessantemente per assicurare la disponibilità nelle farmacie italiane di ciò che è stato necessario alla collettività per affrontare un'epocale emergenza sanitaria, nonostante per il nostro settore ci siano state importanti diseconomie - sottolinea il presidente Antonello Mirone -. I recenti rincari del costo del carburante e dell'elettricità mettono definitivamente a rischio la sostenibilità delle nostre Società". Senza interventi di sostegno a breve e lungo periodo, continua Mirone, "il nostro segmento della filiera del farmaco, fondamentale per garantire la salute pubblica, sarà costretto a ridurre frequenza e rapidità delle consegne alle quali siamo tutti abituati".

Come risulta dal Rapporto nazionale di Federfarma Servizi, che fotografa quanto fatto dalle aziende associate con i 56 magazzini presenti sul territorio nazionale, nel biennio 2020-2021 le società di farmacisti hanno distribuito più di 2 miliardi di confezioni, di cui quasi 1,5 milioni di farmaci e 410 milioni di parafarmaci. "Abbiamo garantito che in farmacia arrivassero 2,4 milioni di vaccini, circa 17 milioni di tamponi e test e più di 160 milioni di mascherine. Abbiamo aiutato il Paese a superare le fasi più dure della pandemia, con grandi sacrifici economici in nome della nostra coscienza sociale e sensibilità sanitaria. Le nostre aziende hanno sostenuto i maggiori costi dovuti all'emergenza sanitaria. Ma oggi – insiste il presidente - il sostegno giustamente riconosciuto alle farmacie deve essere esteso anche al nostro comparto, o l'intero sistema rischia di tracollare".

Da febbraio 2020 a marzo 2022 le aziende di Federfarma Servizi hanno effettuato circa 35 milioni di consegne e percorso oltre 350 milioni di chilometri in tutto il Paese, pagando il carburante a prezzi di mercato invece che come operatori che svolgono il servizio pubblico essenziale di assicurare l'immediata disponibilità di medicinali ovunque nel Paese, individuato dal DLgs 219/06. A differenza di altri settori, lamenta l'associazione, le aziende di distribuzione intermedia non usufruiscono di alcuna agevolazione per l'acquisto del carburante. "L'aumento dei costi di trasporto per le nostre società, già difficilmente sostenibili all'inizio della pandemia, unitamente all'impennata dei costi energetici, altra importante voce di spesa dei bilanci delle nostre aziende, sta mettendo irrimediabilmente in crisi la fornitura tempestiva di farmaci sul territorio nazionale. Senza interventi urgenti non sarà più possibile andare in farmacia e potervi trovare dopo qualche ora qualsiasi prodotto di cui si abbia bisogno", conclude Mirone.

Di qui un nuovo appello al Governo di Federfarma Servizi, con il supporto tecnico dell'unità di crisi, per l'istituzione di un tavolo tecnico finalizzato a introdurre immediatamente improrogabili misure economiche congiunturali e strutturali in grado di salvaguardare il servizio pubblico finora garantito alla cittadinanza con l'encomiabile lavoro svolto dal comparto.

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