11 Luglio 2022

Covid sotto l'ombrellone: l'estate non sta finendo, ma ora è corsa a vaccinare

Di NS
Covid sotto l'ombrellone: l'estate non sta finendo, ma ora è corsa a vaccinare
Cambia il mood: prima si poteva aspettare l'autunno, ora i dati terrorizzano, l'Europa corregge il tiro sulle platee da immunizzare e il governo italiano segue a ruota. La macchina però arranca

di U.S.V.

In Europa si accorgono improvvisamente della recrudescenza del Covid, Ecdc ed Ema abbassano le soglie d'età per la somministrazione della quarta dose (dagli 80 ai 60 anni per tutti e ai fragili di tutte le età) e il ministero della Salute italiano segue a ruota con un'ordinanza che Iss, Aifa e Css (il Consiglio superiore di sanità) stanno per firmare assieme. La parola d'ordine adesso è accelerare. "Non c'è tempo da perdere", dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, mentre il ministro Roberto Speranza rincara: "Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni. Guai a pensare che la battaglia contro il Covid sia vinta, è ancora in corso e dobbiamo tenere un livello di attenzione e di prudenza". Lo stesso sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, protagonista di un approccio usualmente meno rigido del suo ministro, stavolta si iscrive al partito del 'fare presto' e, intervistato da Qn, dice: "Non possiamo permetterci di aspettare i nuovi vaccini".

La correzione di rotta di Ecdc e soprattutto di Ema rispetto ad aprile è accompagnata dalla previsione di un via libera per settembre di "due vaccini adattati" contro le ultime varianti del Covid. I preparati attesi per l'autunno sono da una parte il bivalente Moderna, che potrebbe in effetti arrivare già tra un paio di mesi ed è costruito sul ceppo originario di Wuhan e su Omicron 1, mentre dall'altra Pfizer starebbe lavorando al vaccino aggiornato direttamente su Omicron 5 che però rischia di debuttare più avanti nel corso dell'autunno. Il problema è che nel frattempo altre varianti potrebbero aver soppiantato Ba.5 per ottobre-novembre: ad esempio la nuova Ba.2.75 che proviene dall'India. Non a caso, gli infettivologi prevedono che Omicron 5 comincerà a retrocedere già a fine luglio.

La dose booster dovrebbe comunque essere somministrata almeno quattro mesi dopo la precedente iniezione, con particolare attenzione alle persone che hanno ricevuto un richiamo più di sei mesi fa. Per le autorità Ue, al momento non ci sono invece evidenze chiare a sostegno della somministrazione di un secondo booster di vaccino anti-Covid "a persone di età inferiore ai 60 anni che non sono più a rischio di malattia grave. Nè ci sono prove chiare a supporto di un secondo booster anticipato agli operatori sanitari o a coloro che lavorano in case di cura, a meno che non siano ad alto rischio". Sarà, ma intanto dal Nursind Toscana arriva una pesante denuncia: ci cono "centinaia di positivi tra il personale sanitario" nella regione e il sindacato degli infermieri chiede "un piano di assunzioni urgente", alla luce di una "situazione gravissima", con "tanti infermieri che pensano di andarsene". Va evidenziato, inoltre, che il secondo booster riguarderà anche i guariti, inseriti per il rotto della cuffia dopo un dibattito vivace in sede scientifica e istituzionale.

Si continua a discutere, nel frattempo, circa il ritorno a un obbligo più esteso per le mascherine e impazzano le polemiche sui grandi eventi estivi che generano assembramenti. Ma Regioni e Asl sono già impegnate a valutare una riapertura o un potenziamento dei grandi hub vaccinali che erano stati chiusi, anche se va detto che per l'autunno si punta su una distribuzione dei preparati più capillare, grazie al coinvolgimento delle farmacie e dei medici di base.

Restano, però, tre incognite chiave: la prima riguarda l'adesione alla campagna di immunizzazione che rischia di essere comunque inferiore rispetto al passato, basti dire che finora solo un quarto della platea potenzialmente interessata si è sottoposto alla quarta dose; ci sono poi le proteste degli stessi medici di famiglia che lamentano carichi di lavoro insostenibili e la chiusura troppo precipitosa delle Usca; infine pesa la carenza strutturale di personale sanitario, con i dati Fiaso che segnalano 40mila unità in meno rispetto al 2010, di cui 5mila medici e quasi 11mila infermieri.   

Le Regioni, comunque, si muovono una volta ancora a macchia di leopardo. In Puglia, ad esempio, oggi sono aperti poco più di 60 hub vaccinali, ai quali si aggiungono le farmacie: con l'allargamento delle somministrazioni, non sono comunque previste al momento nuove sedi.  Nelle Marche i poli attualmente attivi sono appena 13, ma si punta soprattutto su un ampliamento del calendario e degli orari di apertura. Il Lazio, a sua volta, ha fatto sapere di essere pronto a riaprire gli hub dopo ottobre, ma solo nel caso di una nuova campagna di massa con i vaccini aggiornati. Anche in Piemonte e Friuli si stanno prendendo delle contromisure, mentre la Calabria sta cercando di far funzionare un programma di immunizzazione domiciliare, fruibile con una semplice prenotazione online, per raggiungere chi non può spostarsi da casa.

Nel frattempo, gli attuali malati di Covid in quarantena sono ormai 1,3 milioni, ma il dato è fortemente sottostimato e i positivi "sommersi" potrebbero essere addirittura il triplo. In tutti i casi, le ripercussioni per molti servizi sono già pesanti, nell'incrocio tra assenze lavorative da virus e prime ferie estive. Ma ancora peggiori rischiano di essere le conseguenze per l'economia, con molti italiani costretti a casa dalla pandemia e gli imprenditori già alle prese con la cronica carenza (stagionale e non) di manodopera. La Conferenza delle Regioni sta infatti spingendo per accorciare i tempi di isolamento per gli asintomatici, mentre il Governo centrale rimane scettico sull'ipotesi di modifica delle norme attuali.

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