21 Luglio 2022

West Nile: da inizio giugno 15 casi confermati di infezione in Italia. E quattro decessi

Lo rileva il bollettino curato dall'Iss sul virus trasmesso dalle zanzare. "I dati sono leggermente più alti, ma confrontabili con quelli registrati negli anni non epidemici

Di NS
Foto di Himas Rafeek
Foto di Himas Rafeek

  

In Italia, dall’inizio di giugno al 19 luglio sono stati segnalati 15 casi confermati di infezione da West Nile, il virus trasmesso all'uomo soprattutto dalle punture di zanzara. È quanto emerge dal bollettino settimanale della sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus, pubblicato dall'Istituto superiore di sanità (Iss). Di questi casi confermati, uno è sintomatico (in Veneto), nove si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (quattro in Emilia-Romagna, tre in Veneto e due in Piemonte), cinque sono stati identificati in donatori di sangue (due in Lombardia, tre in Veneto). I decessi sono a quota quattro (due in Veneto, uno in Piemonte e uno in Emilia-Romagna). L'Iss segnala inoltre che sono ancora in corso di conferma tre casi neuro-invasivi in Veneto (di cui due di deceduti). "Al momento - rileva l'Istituto - il numero dei casi è leggermente più alto, ma comunque confrontabile con quelli registrati negli altri anni non epidemici, e lontano dai valori osservati nel 2018". Nello stesso periodo, invece, nessun caso di Usutu virus è stato segnalato. 

 

Ma che cosa è esattamente la febbre West Nile? È una malattia provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus - spiega l'Iss - è diffuso soprattutto in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America e i suoi serbatoi sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

 

La febbre West Nile, assicura sempre l'Iss, non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con soggetti infetti. Comunque, il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Parlando nei giorni scorsi a Skytg24, Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova, ha spiegato come il virus causi "nella maggior parte dei casi una malattia asintomatica, con solo una persona infettata su otto che sviluppa una malattia febbrile molto simile all'influenza, quindi con mal di testa, febbre, spossatezza, male alle ossa". Il consiglio dell’esperto, comunque, è quello di proteggersi utilizzando "repellenti e zanzariere".    

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram