19 Settembre 2022

Covid nei bambini, diverso l'impatto tra maschi e femmine

Le evidenze da quattro aspetti: forme gravi, Sindrome infiammatoria multisistemica grave-MIS-C, long Covid ed effetti indiretti. Al Congresso della Società internazionale di Medicina di genere i risultati dell'analisi

Di NS
Covid nei bambini, diverso l'impatto tra maschi e femmine

Nella popolazione pediatrica (da 0 a 19 anni d’età), dall’inizio della pandemia a oggi, i casi di Covid-19 sono stati 4,5 milioni. Tra questi 22.798 hanno richiesto ospedalizzazioni, 509 sono stati ricoverati in terapia intensiva e 73 sono deceduti (dati Bollettino sorveglianza Covid Ministero-ISS 31 agosto 2022).

Non mancano inoltre le differenze di genere nell’impatto del virus. Ed è proprio quello che descrive, attraverso quattro diversi aspetti - forme gravi, MIS-C, long Covid e effetti indiretti - un'analisi della letteratura scientifica, presentata al Congresso della Società internazionale di Medicina di genere (International society of gender medicine), tenutosi a Padova.

Innanzitutto, le forme gravi di Covid non colpiscono allo stesso modo maschi e femmine. Ad esempio, uno studio pubblicato su Pediatrics (gennaio 2022) ha esaminato 3.106 bambini ospedalizzati: le forme di malattia grave sono state in tutto 691 di cui 384 (pari al 55,6%) nei maschi e 307 (44,4%) nelle femmine. Lo conferma uno studio pubblicato su Jama network Open (febbraio 2022): su un totale di 167.762 bambini, ha osservato come le forme severe di Covid-19, che sono state in tutto 1.423, sono state nel 56% dei casi a carico dei bambini maschi (per un totale di 791) a fronte del 44% delle bambine (631).

Il secondo aspetto indagato riguarda una complicanza collegata alle infezioni da Sars-CoV-2 dei bambini che è la Sindrome infiammatoria multisistemica grave (MIS-C), una rara ma grave malattia infiammatoria che colpisce tutti gli organi, innescata dall'infezione da Sars-coV-2. “Ampi studi condotti negli Stati Uniti e in Svezia, oltre che in America Latina - sottolinea Danilo Buonsenso, docente di Pediatria all’Università Cattolica di Roma e ricercatore presso il Dipartimento di Salute della Donna e dell’Infanzia, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma - suggeriscono un rischio più elevato di sviluppo di MIS-C nei bambini maschi”. Tra questi, un lavoro pubblicato su Jama Network che ha preso in esame i dati di 77.416 casi pediatrici: 291 bambini avevano sviluppato MIS-C, di cui il 59% erano maschi e il 41% femmine. Inoltre, un fattore di rischio aggiuntivo era l'obesità e, in misura minore, l'asma.

 

Il terzo aspetto analizzato riguarda la possibilità di sviluppare long Covid. Uno studio condotto dal Policlinico Gemelli Irccs ha analizzato quanto riportato da 679 bambini sotto i 18 anni. “I risultati – prosegue Buonsenso - mostrano che non ci sono differenti livelli di rischio di sviluppare long Covid. Ma tra i due generi è diverso il tipo di sintomi riportati: le femmine lamentano maggiormente astenia, mal di testa, insonnia; i bambini, invece, disturbi intestinali, problemi respiratori, difficoltà nella vita sociale”.

 

Il quarto aspetto analizzato riguarda gli effetti indiretti del Covid-19 e in questo caso ad essere più penalizzate sono le giovanissime. “Così come nelle donne adulte, anche per le bambine gli effetti della pandemia sono stati catastrofici, soprattutto nei paesi a basso reddito”, osserva il ricercatore. Quelle con una qualche forma di disabilità avevano il doppio delle probabilità rispetto a bambini con disabilità di subire violenze a casa (54% rispetto al 26%). Il rischio di interruzione dell'istruzione, infine, è stato doppio nelle bambine rispetto ai bambini (20% rispetto al 10%).

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