04 Ottobre 2022

Covid: giallo sulla circolare per la gestione del prossimo autunno-inverno

Fonti del ministero smentiscono la bozza che prevedrebbe una nuova stretta sulle mascherine, sullo smart working e sugli eventi di massa. Il testo ammette le lacune nella campagna vaccinale

Di U.S.V.
Covid: giallo sulla circolare per la gestione del prossimo autunno-inverno

È giallo intorno a una fantomatica circolare del ministero della Salute che di fronte al “evidente peggioramento epidemiologico” da Covid raccomanderebbe il ritorno delle mascherine, quantomeno “in spazi pubblici chiusi”. Al tempo stesso, qualora la pandemia si aggravasse ulteriormente, secondo il documento andrebbe valutata “l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”. Giallo perché non appena ha iniziato ad essere diffusa una bozza del documento che riguarda la gestione della pandemia nel prossimo inverno, bozza di cui Nursind Sanità è entrata in possesso, fonti del dicastero si sono affrettate a smentire: “Nessuna circolare in pubblicazione. Prosegue il monitoraggio del quadro epidemiologico e si continua a raccomandare la quarta dose per fragili e over 60".

In effetti il testo – che nella versione circolata oggi è firmato dai direttori della Programmazione sanitaria e della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, rispettivamente Stefano Lorusso e Giovanni Rezza – rappresenterebbe una sgrammaticatura istituzionale per un governo ormai agli sgoccioli. Si tratta infatti di un documento, su un tema così sensibile, con un’estensione temporale tale da calpestare i piedi al prossimo esecutivo e alle sue prerogative. Fatto sta che la bozza ammette che “diversi fattori contribuiscono a rendere incerte l'evoluzione epidemiologica e le ricadute sul sistema sanitario in termini di domanda di assistenza” e cita la comparsa di nuove varianti, i dubbi sul “grado di adesione alla campagna vaccinale”, ma fa pure riferimento “all’osservanza delle misure igienico-sanitarie e comportamentali”. Senza dimenticare la “co-circolazione di altri virus respiratori (influenzali, parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale, ecc.)”, la ritrovata “mobilità della popolazione” e gli “effetti a lungo termine dell’infezione”.

Dunque, l’Italia dovrà prepararsi a un “autunno e un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute". E siccome è “particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l'incidenza di malattia grave”, nella stagione fredda “il Ministero e le altre Istituzioni nazionali continueranno ad assicurare una comunicazione chiara, completa e basata su evidenze scientifiche allo scopo di favorire una aderenza consapevole alle raccomandazioni istituzionali”. In più, la circolare evidenzia come il prossimo inverno ci sia da attendersi “un aumento della pressione sui laboratori sia per la diagnostica ma anche più in generale, sulle reti di sorveglianza virologica a causa di una maggiore circolazione stagionale dei virus respiratori”, per cui saranno necessari “meccanismi di rafforzamento dei sistemi in vigore”. “Pertanto, è fortemente raccomandato per lo meno in contesti d'elezione quali ospedali e pronto soccorso, raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire in ogni Regione/PA un numero minimo di campioni da genotipizzare", prosegue il testo.

Circa le vaccinazioni, rimane l’obiettivo di mettere in sicurezza in via prioritaria anziani e fragili, proteggendoli dai ricoveri e dalla malattia grave. Il documento ammette che vanno colmate “le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati” e contempla “la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro Covid-19 e influenza”. Poi ci sono “gli interventi non farmacologici” che “si sono dimostrati fondamentali per limitare la diffusione del virus, proteggere i gruppi vulnerabili e ridurre la pressione sui sistemi sanitari”. Ecco perché “la ricerca dei contatti e la quarantena dovrebbero prioritariamente essere condotte ed applicate in individui a rischio di malattia grave, contesti ad alto rischio e in situazioni di maggiore preoccupazione”. Dunque, la bozza apre alla possibilità di restrizioni e, appunto, al ritorno delle mascherine, al “lavoro domiciliare” e alla “riduzione delle aggregazioni di massa”.

 

La bozza della circolare