05 Ottobre 2022

Totoministri, alla Salute in pole Andrea Mandelli e Francesco Rocca

Il responsabile sanità di Forza Italia e il presidente della Croce Rossa i nomi con più chance. In corsa anche due tecnici: Guido Rasi e Matteo Bassetti

Di Giovanni Cedrone
Mandelli e Rocca (foto da pagina Fb e sito Cri)
Mandelli e Rocca (foto da pagina Fb e sito Cri)

È ancora lontano dalla sua soluzione il rebus sulla composizione della compagine del futuro governo che con ogni probabilità sarà guidato da Giorgia Meloni, dopo la netta affermazione alle elezioni del 25 settembre di Fratelli d’Italia con il 26% e della coalizione con una solida maggioranza sia alla Camera che al Senato.
Sono tante le opzioni in campo per il dicastero della Salute oggi occupato da Roberto Speranza. Come apprende Nursind Sanità da ambienti di centrodestra, due sono i nomi in pole position: Andrea Mandelli e Francesco Rocca.

Il primo, classe 1962, è vicepresidente della Camera uscente e dal 2009 presidente della Fofi, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti. Alle urne è stato battuto a sorpresa nel collegio uninominale di Milano Loreto da Bruno Tabacci ed è fuori dal Parlamento. Ma difficilmente il centrodestra si priverebbe di una personalità come la sua, che conosce bene alcuni tra i principali dossier della sanità. Del resto, è stato proprio lui a scrivere il programma sanità della coalizione. Al momento, dunque, sarebbe in pole per Lungotevere Ripa e se alla fine non dovesse entrare come ministro, probabile che sia ripescato come sottosegretario.

L’altro nome forte è quello di Francesco Rocca, classe 1965, attuale presidente della Croce Rossa italiana nonché della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Nella sua carriera non mancano esperienze dirette nel mondo della sanità italiana: nel 2003 è Commissario Straordinario dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e poi, fino al 2007, direttore generale dello stesso nosocomio. Dal 2007 al 2010, è componente del consiglio d’indirizzo dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e nel 2010 è Commissario straordinario della Asl Napoli 2. Dunque un profilo tecnico, anche se è nota da sempre la sua vicinanza al centrodestra.

Gli altri politici in corsa sono Luca Coletto, responsabile Sanità della Lega e attuale assessore alla Salute della Regione Umbria, che ha scelto di non candidarsi in Parlamento, e Marcello Gemmato, farmacista, responsabile sanità di Fratelli d’Italia e fedelissimo di Giorgia Meloni: nelle prime interviste rilasciate ha già tracciato una direzione da seguire per cambiare la riforma della medicina territoriale. In alternativa per lui sarebbe comunque  in ballo un posto di sottogoverno. Sembra, invece, tramontare l'ipotesi Licia Ronzulli, braccio destro di Silvio Berlusconi ed ex infermiera, che potrebbe invece andare alla Famiglia.

Un'altra carta sul tavolo è quella di un ministro tecnico, un medico, che possa affrontare l’ultima coda del Covid. E che eviti al centrodestra di cooptare senatori nell’esecutivo, mettendo a rischio i numeri di maggioranza a Palazzo Madama. Uno dei nomi più gettonati è quello di Matteo Bassetti, al quale, tra l'altro, il centrodestra aveva chiesto di candidarsi alle elezioni. L’infettivologo del San Martino di Genova è stato in prima linea durante la pandemia e le sue competenze potrebbero tornare utili in caso di recrudescenza del virus. Stesso discorso vale per Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema nonché consulente del commissario straordinario Figliuolo.

Scendono invece le quotazioni di Andrea Costa, attuale sottosegretario alla Salute ed esponente di Noi Moderati, che non ce l’ha fatta a rientrare in Parlamento: al leader Maurizio Lupi dovrebbe andare il ministero dei Rapporti con il Parlamento e dunque non ci sarebbe spazio per un altro dicastero da destinare alla formazione centrista. Per Costa, però, potrebbe arrivare una riconferma come sottosegretario.