Covid, Gimbe in pressing su Speranza: "Subito la circolare"
Dal monitoraggio settimanale della Fondazione contagi a quota +51,9% e ricoveri in terapie intensive a +21,1%, mentre le quarte dosi restano al palo. Il presidente Cartabellotta: "Rischiamo di inseguire ancora il virus"

Dopo le smentite arrivate dal ministero della Salute su una nuova circolare per far fronte al Covid in autunno e in inverno, poi confermate dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, è il Gimbe a riaccendere i riflettori sul tema. Il pressing della Fondazione scaturisce dal nuovo report (il monitoraggio indipendente nella settimana 28 settembre-4 ottobre 2022) che rileva un’impennata di contagi (con i nuovi casi a quota +51,9%, i ricoveri in terapia intensiva a +21,1%, i ricoveri ordinari a +31,8% e il solo dato dei decessi in diminuzione dell’8,5%), ma attesta anche un calo dei nuovi vaccinati rispetto alla settimana precedente (-10,9%), mentre il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi rimane al palo, attestandosi al 17,7% rispetto al 17% della settimana precedente.
Di qui la richiesta della Fondazione al ministro Speranza "di pubblicare subito la circolare sulla gestione pandemica" anche alla luce del fatto che "la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma, la copertura della quarta dose per anziani e fragili non decolla, la stagione influenzale è in arrivo e sui mezzi pubblici si è detto addio all'obbligo di mascherina", come ha spiegato il presidente Nino Cartabellotta. Per il umero uno del Gimbe, “inquieta l'assenza di un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, da noi più volte invocato: la circolare del ministero della Salute con le indicazioni per la gestione dell'epidemia di Sars-Cov 2, che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata dimostrando che in questa fase di transizione istituzionale l'opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica".
"Nell'attesa che il nuovo esecutivo sia pienamente operativo - ha concluso Cartabellotta - si sta concretizzando il rischio da noi già paventato dell'ennesima corsa all'inseguimento del virus che compromette la salute e la vita delle persone più fragili e ritarda l'assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie".