19 Ottobre 2022

“L’ingerenza dei medici è un grave errore. Il contratto non si tocca”

L'intervento

Di Andrea Bottega*

I sindacati dei medici non hanno alcun titolo né per intervenire sui contenuti del contratto di comparto, non essendo parte trattante, e né per esercitare un ruolo di controllo, che è deputato ad organi ad hoc. Non si capisce in ragione di quale prerogativa quindi esprimano giudizi. Hanno solo dimostrato di non conoscere il sistema delle relazioni sindacali e le modalità con cui si svolge la contrattazione nazionale.

La decisione di scrivere alla Corte dei Conti, annunciando la richiesta di un interpello all’Aran, da parte di Anaao-Assomed e della federazione Cimo-Fesmed non è altro che una presa di posizione inappropriata e pregiudiziale, ma soprattutto fuori tempo e fuori focus. Si tratta di una vera e propria ingerenza, un’entrata a gamba tesa, tra l’altro quando l’ipotesi di Ccnl, firmata prima dell’estate, è stata già sottoposta al vaglio di  Governo e Regioni.

Ma c’è di più: con le loro osservazioni i medici dimostrano di non saper leggere o di non conoscere affatto l’ipotesi di contratto di comparto che, naturalmente, non può porsi né al di sopra e né al di fuori della legge, per esempio sul sistema degli incarichi. Un assunto abbastanza scontato, ma se non lo fosse invito caldamente la categoria a studiare il combinato disposto degli articoli 24 e 28 del Ccnl. 
È inutile girarci intorno: siamo di fronte a una scorrettezza gratuita, oltre che a un attacco scomposto e fuori luogo nei confronti delle professioni sanitarie. Viene da pensare che tutto questo celi il timore da parte dei medici di vedersi sottrarre spazio nei processi organizzativi delle strutture sanitarie. Non si spiega altrimenti un simile accanimento su un contratto che non è di loro competenza. Una cosa è certa: così hanno solo dimostrato un forte pregiudizio e soprattutto una scarsa disponibilità al confronto.


*Segretario nazionale Nursind