Governo: Schillaci alla Salute. Ecco chi è l'uomo che prende il posto di Speranza
Romano, classe 1966, medico e rettore a Tor Vergata. E' alla prima esperienza politica, ma è stato nominato dall'esecutivo Conte 2 nel Comitato scientifico dell'Iss. Al suo attivo 350 pubblicazioni

Ha battuto la concorrenza di Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce rossa italiana, e Guido Bertolaso: è Orazio Schillaci il nuovo ministro della Salute nel governo Meloni. Nato a Roma, classe 1966, medico, Schillaci è rettore dell’Università di Tor Vergata dal novembre 2019. Esperto di medicina nucleare, è anche presidente della Fondazione del Policlinco di UniRoma2 dal dicembre 2019, mentre il governo Conte 2 lo ha nominato quale componente del Comitato scientifico dell’Istituto superiore di sanità.
Convinto sostenitore delle politiche vaccinali sul Covid, Schillaci non ha mai svolto incarichi politici, ma il suo curriculum scientifico e istituzionale è di tutto rilievo. È stato preside della Facoltà di medicina e chirurgia a Tor Vergata e ha diretto per 11 anni, fino al 2019, la Scuola di specializzazione in Medicina nucleare. Insomma, una ventennale carriera interna al secondo ateneo romano, cui fa da contraltare la presidenza, dal 2017, dell’Ainm, Associazione italiana di medicina nucleare.
Prima, gli studi alla Sapienza di Roma, la laurea nel 1990 e la specializzazione proprio in Medicina nucleare a UniRoma1, cui è seguita un’altra specializzazione in Radiodiagnostica ancora a Tor Vergata. Schillaci, però, è stato pure dirigente all’Ospedale San Salvatore de L’Aquila, città dove ha lavorato da ricercatore all’università, oltre a poter vantare un’esperienza da visiting professor all’Università della California di Sacramento.
Esperto del Css (Consiglio superiore di sanità) dal 2006-2009, il neo-ministro ha curato progetti di ricerca nazionali e internazionali ammessi a finanziamenti sulla base di bandi Ue facenti capo a Horizon 2020. Autore di oltre 350 pubblicazioni con più di 6mila citazioni, è revisore per decine di riviste internazionali. A Tor Vergata ha lavorato – soprattutto dall’avvio della pandemia in poi – per trasformare l’ateneo in ottica di salubrità e sostenibilità. Adesso, al ministero di Lungotevere Ripa, si troverà ad affrontare molteplici sfide da far tremare i polsi: dall’attuazione del Pnrr (a partire dal riassetto della medicina territoriale) alla valorizzazione del personale sanitario, fino ai decreti attuativi della riforma degli Irccs.