09 Novembre 2022

Dal Covid agli oncologici, ecco tutte le proposte del Parlamento sulla sanità

Radiografia delle Camere: il centrodestra punta alla commissione di inchiesta sulla pandemia, mentre il centrosinistra rilancia sul fine vita. Tanti i testi per tutelare alcune categorie di malati

Di Ulisse Spinnato Vega

Da una parte il Governo Meloni che si è subito mosso, anticipando la fine dell’obbligo vaccinale anti-Covid per gli operatori della salute. Dall’altra, i parlamentari di tutti i partiti che hanno già annunciato o depositato una miriade di proposte di legge in tema di sanità. Testi nuovi per nuovi obiettivi normativi oppure per battaglie antiche che vengono rilanciate dal punto in cui si erano interrotte. O ancora progetti che hanno il sapore dello strumento di attacco politico, della testimonianza culturale o magari della bandierina di partito da sventolare a favore di elettorato.

Si è molto discusso di una possibile commissione di inchiesta voluta dal centrodestra, e appoggiata da Azione-Italia viva, per indagare sulla gestione Covid e passare al setaccio scelte e decisioni della triade Conte-Speranza-Arcuri nella fase iniziale della pandemia. In effetti, la proposta è stata depositata alla Camera contemporaneamente dalla Lega, con la prima firma del capogruppo Riccardo Molinari, da Fdi tramite Galeazzo Bignami, nel frattempo diventato viceministro alle Infrastrutture (con un riferimento esplicito nel titolo della legge al “mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale”), e dai renziani con le firme di Maria Elena Boschi e Davide Faraone.

Va detto che, in generale, non sono ancora disponibili le relazioni introduttive e gli articolati delle Pdl alla Camera e dei Ddl al Senato. Tuttavia, i titoli raccontano già molto circa le direzioni in cui il legislatore punta a muoversi. Sul fronte delle tutele per il personale sanitario, si segnala l’impegno della senatrice M5s Barbara Guidolin che non molla la presa su un tema per lei cruciale e presenta una proposta di modifica del dlgs 67/2011 per includere infermieri e Oss tra le categorie usuranti. Guidolin al tempo stesso deposita una delega “in materia di riforma della figura e del profilo dell’operatore socio-sanitario”.  

Sul terreno dell’assetto istituzionale e della riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale, i parlamentari stellati sono tra i più attivi. Così la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, presenta tre disegni di legge rispettivamente per il “riordino del sistema preospedaliero e ospedaliero di emergenza-urgenza sanitaria” (materia cui si dedica in verità anche la senatrice della Lega Maria Cristina Cantù), per la riforma del reclutamento e dell’accesso alla dirigenza sanitaria e infine “in materia di formazione specialistica dei medici”, con modifiche al decreto legislativo 502/1992 sul “riordino della disciplina in materia sanitaria”.

Al tempo stesso, la collega cinquestelle Elisa Pirro mira al bersaglio grosso e deposita a Palazzo Madama una legge costituzionale per cambiare l’articolo 117 della Carta e attribuire allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di tutela della salute. La leghista Cantù, a sua volta, firma anche un ddl contenente “misure per il potenziamento della medicina territoriale in prevenzione e assistenza primaria”. Da segnalare poi su questo terreno due proposte dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza che alla Camera presenta un testo dal titolo “Disposizioni concernenti l’organizzazione dell’assistenza sanitaria primaria” e un altro sull’adeguamento annuale dei fondi statali al fabbisogno del Ssn.  

Ci sono inoltre svariati progetti di legge che intendono istituire o rafforzare le tutele mediche, psicologiche, economiche e sociali in favore di determinate categorie di malati, a partire dagli oncologici. Ancora la senatrice pentastellata Pirro punta alla promozione dei “servizi di psico-oncologia nella rete oncologica delle aziende ospedaliere”, mentre Castellone è la prima firma di “Disposizioni in materia di diritto all'oblio delle persone che sono state affette da patologie oncologiche”. Anche l’ex sottosegretaria alla Salute del Pd, Sandra Zampa, chiede “parità di trattamento” per le persone che hanno contratto un tumore.

Molta attenzione il Parlamento dedica pure alle persone affette da epilessia: se ne occupano i testi di legge depositati dal senatore Antonio De Poli di “Noi moderati” e dalla solita senatrice Pirro del M5s. Il deputato meloniano Salvatore Deidda mira invece ad aumentare le tutele per i malati di celiachia e deposita un testo ad hoc per riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante, progetto che fa capolino in parallelo al Senato per iniziativa della collega di partito Isabella Rauti.

Il democrat Francesco Verducci si concentra a Palazzo Madama sul “riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti”, con misure “per la loro diagnosi e cura e per la tutela delle persone che ne sono affette”. Il collega di partito Ubaldo Pagano, a Montecitorio, presenta un testo per rafforzare il riconoscimento delle persone sordocieche e un altro dedicato alla diagnosi e cura a beneficio dei pazienti con immunodeficienze congenite. In più, ancora dal Pd Camera arriva la proposta di Mauro Berruto, ex allenatore e guru della pallavolo italiana, per promuovere l’attività fisica “adattata” alle “persone affette da malattie croniche invalidanti”. Un argomento che in qualche modo piace anche alla senatrice di Azione-Iv Daniela Sbrollini, prima firmataria di una legge per introdurre l’esercizio fisico “come strumento di prevenzione e terapia all'interno del Servizio sanitario nazionale”.


Il Parlamento non manca naturalmente di tastare il terreno minato dei cosiddetti temi etici legati al campo sanitario, con lo scontro ideologico tra schieramenti che si rinnova ad ogni inizio legislatura. Di fine vita, eutanasia e suicidio medicalmente assistito si occupa stavolta alla Camera una pdl M5s con la prima firma nientemeno che di Giuseppe Conte accanto a Gilda Sportiello. Al Senato se ne fanno invece carico il democratico Alfredo Bazoli e ancora la cinquestelle Elisa Pirro. L’unica risposta al centrosinistra arriva dal centrista De Poli che ha presentato “Disposizioni per rafforzare l'assistenza dei pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza cronici”. Il dem Andrea De Maria, alla Camera, si impegna invece nella “Istituzione della Giornata nazionale dei risvegli, per la ricerca sul coma”. E ancora Rauti per Fdi vuole celebrare la “Giornata della vita nascente”.
 
Infine, il democrat Alessandro Zan chiede a Montecitorio di istituire il “Divieto dell’esecuzione di terapie volte alla conversione dell’orientamento sessuale su soggetti minorenni”. La collega di partito Marianna Madia punta all’istituzione di un fondo per sostenere l’accesso diretto ai servizi psicologici e psicoterapeutici, mentre la cinquestelle Carmen Di Lauro vuole creare la “figura professionale dello psicologo scolastico”. Per chiudere, la capogruppo di Fi a Palazzo Madama, Licia Ronzulli, ha depositato un testo volto a “prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori, nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia”, ma pure a tutela di fragili e anziani ospitati “nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali”, con tanto di delega al Governo “in materia di formazione del personale”.

C’è da dire che la stragrande maggioranza di queste proposte non diverrà mai legge. Le più fortunate potranno trasformarsi in articoli o emendamenti e saltare al volo sul treno di qualcuno dei decreti che partiranno da Palazzo Chigi. In ogni caso, sono la cartina di tornasole di come stia cambiando il Parlamento. E dunque anche il Paese.

 

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