17 Novembre 2022

Antibiotico-resistenza, l'Italia viaggia su 15mila morti l'anno

Magrini (Aifa): "Impatto enorme. E' una delle priorità di salute pubblica nazionale, anzi globale". L'Iss pubblica i suoi dati sui patogeni: i tassi nel Belpaese restano alti. I dettagli

Di NS
Antibiotico-resistenza, l'Italia viaggia su 15mila morti l'anno

Ogni anno in Italia muoiono 15mila persone per infezioni che non si riesce a curare. Erano 11mila nel 2015: nel nostro Paese l'impatto della resistenza agli antibiotici "è enorme. Si tratta di una delle priorità di salute pubblica nazionale, anzi globale". Lo ha sottolineato il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini, in occasione dell'avvio della Settimana mondiale per l'uso consapevole degli antibiotici (18-24 novembre).

Il Rapporto annuale dell'Ecdc "sull'uso degli antibiotici e sulle resistenze in Europa - ha spiegato - pure a fronte nel decennio scorso di un una riduzione di circa il 20% dell’uso degli antibiotici, segnala che la sezione delle resistenze si è aggravata, è peggiorata, e l'Italia è purtroppo maglia rossa".

Siamo di fronte a un fenomeno "che va trattato come una delle priorità di salute pubblica mondiali, anzi globali", di qui una serie di azioni intraprese dall'Agenzia.
"Domani pubblichiamo le prime due di sette raccomandazioni su come usare gli antibiotici nella terapia mirata delle infezioni - ha annunciato Magrini - è l'esito di un gruppo di lavoro di quasi un anno e, cosa abbastanza nuova, vengono suggeriti quali antibiotici preferire a seconda dei germi sensibili per ridurre il fenomeno della resistenza indotta dagli antibiotici stessi: da qualche anno si sa che non tutti gli antibiotici hanno la stessa propensilità a creare resistenza. Nelle settimane successive saranno messi a disposizione ulteriori documenti, in concomitanza con la diffusione di alcuni spot nei canali informativi".

"Da dicembre - ha spiegato poi il direttore generale di Aifa -abbiamo avviato la traduzione di un manuale di terapia antibiotica appena pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità. Sarà un volume corposo, di circa 500 pagine, che tradurremo in italiano e che tratta tutte le infezioni batteriche anche le più gravi, anche non presenti in Italia.
Abbiamo deciso di estrarre le dieci patologie più frequenti per il medico di famiglia e per i pediatri: tutte le infezioni delle vie aeree superiori, fino alla polmonite e alle bronchiti croniche e riacutizzate. E e altre infezioni, della, pelle, delle vie urinarie. Riunendole in due volumi che saranno disponibili per i primi di dicembre".

Infine Magrini ha ricordato che "prendere antibiotici è un modo per selezionarsi a livello del proprio intestino un germe resistente perché il problema degli antibiotici è che più li usi più li perdi".

Intanto, l’Istituto superiore di sanità ha reso noti i dati di due sorveglianze. Dallo studio emerge come in Italia nel 2021 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza si mantengono elevate, anche se in qualche caso sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti.

Nel dettaglio, i patogeni sotto sorveglianza sono 8: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium tra i batteri Gram-positivi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp. Ad AR-ISS, si è affiancata nel 2013 la sorveglianza delle batteriemie da Enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE) che raccoglie e analizza le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi da tutto il territorio nazionale.
Ecco i principali risultati.
La percentuale di resistenza alle cefalosporine di terza generazione in Escherichia coli è in diminuzione nel 2021 (23,8%) rispetto al 2020 (26,4%).
Dopo un aumento osservato nel biennio 2019-2020, nel 2021 si è riscontrata una diminuzione della percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi (26,7% contro il 29,5% del 2020). La resistenza ai carbapenemi si è confermata molto bassa in E. coli (0,4%) ma è risultata in preoccupante aumento nelle specie Pseudomonas aeruginosa (16,4%) e in Acinetobacter spp. (86,9%).
Per Staphylococcus aureus, la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (MRSA), dopo un periodo di stabilità, ha subito una flessione (29,9%). Continua ad osservarsi il trend in aumento nella percentuale di isolati di Enterococcus faecium resistenti alla vancomicina, che nel 2021 è risultata pari a 28,2% mentre era 23,6 nel 2020.

Tra i batteri Gram-negativi, nel 2021, il 33,1% degli isolati di K. pneumoniae e l`8,8% degli isolati di E. coli sono risultati multi-resistenti, entrambi questi valori sono in lieve diminuzione; per P. aeruginosa la percentuale di resistenza a tre o più antibiotici è risultata pari a 11,4%, anche questa in diminuzione, mentre si è osservata una percentuale di multi-resistenza particolarmente elevata (85,4%) ed in ulteriore aumento in Acinetobacter spp.
Circa 2.200 casi diagnosticati e segnalati nel 2021 confermano la larga diffusione in Italia delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto in pazienti ospedalizzati.
Nel 2021 l`incidenza dei casi segnalati è stabile rispetto al 2020. I soggetti maggiormente coinvolti sono maschi, in una fascia di età compresa tra 60 e 79 anni, ospedalizzati e ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

Il Rapporto Iss