23 Novembre 2022

Più risorse al Fondo sanitario nazionale e ricorso al Mes. Il Terzo Polo presenta la sua contro-manovra

Il leader di Azione Carlo Calenda: "Meloni manda al collasso il Ssn". Il vicesegretario di Az Mariastella Gelmini: "La premier mette la sanità tra le varie ed eventuali"

Di NS
Più risorse al Fondo sanitario nazionale e ricorso al Mes. Il Terzo Polo presenta la sua contro-manovra

Destinare al Fondo sanitario nazionale almeno 6 miliardi in più e tornare a considerare l'ipotesi di accedere alla linea di credito sanitaria del Mes che comporterebbe un finanziamento fino a 38 miliardi di euro. Sono queste le controproposte in materia di sanità che il Terzo polo ha presentato oggi, bocciando la prima legge di Bilancio targata Meloni.

"Ritengo drammatica la discesa della spesa sanitaria, in termini reali è un calo attorno a 10 punti percentuali con la gente che ci mette 13 mesi per fare una tac. Stiamo mandando al collasso il servizio sanitario nazionale", ha detto subito il leader di Azione, Carlo Calenda, arrivando in Senato per presentare una contro-manovra in otto punti. "Che si fa sulla sanità? Sull'istruzione? Sulla ricerca? Sui giovani e le donne? Sulla povertà? Non c'è niente", ha insistito il leader di Az. E poi ancora: il testo varato dal Consiglio dei ministri "è demenziale, una grande presa in giro anzitutto per gli elettori della destra. Tutte le promesse sono state disattese".

A rincarare la dose anche la senatrice Mariastella Gelmini, vicesegretario di Azione: "La distrazione con la quale Giorgia Meloni ha citato in conferenza stampa il tema della sanità mi pare significativa. È clamoroso che, dopo oltre due anni di Covid, il tema salute sia stato liquidato in cinque secondi, fra le varie ed eventuali". La Nadef, ha spiegato, "ha previsto una riduzione del fondo sanitario di 2,3 miliardi di euro nel 2023 e di ulteriori 3 miliardi di euro nel 2024. Se a questa considerazione aggiungiamo l'impatto dell'inflazione, del caro energia, dell'aumento dei costi delle materie prime, comprendiamo che - senza un adeguato rifinanziamento del fondo sanitario nazionale - saremmo di fronte ad un governo che taglia la sanità. Per queste ragioni la nostra proposta è di potenziare con almeno 6 miliardi di euro il fondo sanitario nazionale. Ciò per coprire i maggiori costi energetici e quelli legati all'inflazione ma anche per riconoscere e premiare il merito in sanità. Perché la sanità pubblica ha bisogno di quantità, ma anche di qualità".

 

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