"Siamo di fronte all'ondata influenzale più intensa da quando la misuriamo"
L'epidemiologo Lopalco a Nursind Sanità: "Picco nelle feste. Vaccinarsi è opportuno, nessuna controindicazione per chi pensa di essersi già infettato". E contro il Covid? Ecco le raccomandazioni

L'influenza stagionale di quest'anno è tra le più intense ed è in anticipo di alcune settimane. Il picco arriverà durante le feste natalizie. È la previsione di Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento. L'epidemiologo sottolinea con Nursind Sanità che è opportuno vaccinarsi: "Siamo ancora in tempo e non ci sono controindicazioni anche per chi pensa di essersi già infettato". Sull'abolizione del tampone in uscita per i positivi da Covid il professore invita all'uso della mascherina "per evitare di contagiare colleghi e parenti fragili".
Partiamo dal virus stagionale. C'è preoccupazione nella comunità scientifica?
L'influenza preoccupa perché siamo di fronte all'ondata forse più intensa da quando le misuriamo e questo accade perché il distanziamento e l'uso della mascherina in questi due anni sono stati efficaci e ci hanno permesso di non entrare in contatto con l'influenza. Ora la popolazione è più suscettibile, soprattutto i bambini che sono i maggiori diffusori e adesso sono molto colpiti. È un virus che, in questa situazione, si trasmette più velocemente e più intensamente degli anni passati. Si tratta di un fenomeno che avevamo già visto in Australia nei mesi scorsi e quindi era atteso.
Ma è anche arrivata prima del solito?
Sì, l'ondata è in anticipo di circa sei settimane. Di solito il picco arriva tra fine gennaio e inizio febbraio, quest'anno crediamo arriverà durante le feste.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha fatto un appello alla responsabilità in vista del Natale che è occasione di maggiori contatti. Che consigli può dare?
La cosa da fare per difendersi dall'influenza è una: vaccinarsi. La priorità assoluta va data ad anziani, bambini e persone fragili. Siamo ancora in tempo, è un vaccino gratuito per alcune fasce e per gli altri costa pochissimo. E' sicuro. Insomma, non c'è nessun motivo per non farlo.
Conviene anche a chi crede di avere già avuto l'influenza?
Chi è già entrato in contatto difficilmente la riprende nella stessa stagione, ma ci sono molti virus che circolano in questi mesi ed è difficile avere la certezza di aver avuto proprio l'influenza, quindi consiglio comunque di vaccinarsi.
Dobbiamo difenderci anche dal Covid.
Il richiamo è raccomandato ad anziani e fragili. Non è cambiato nulla rispetto all'anno scorso, in termini di rischio, quindi è meglio proteggersi, anche usando la mascherina in ambienti chiusi e affollati. Il buon senso ci difende da tutti i virus, non solo dal Covid.
Il Governo vuole allentare le misure. Tra le nuove regole c’è anche l’eliminazione del tampone in uscita per i positivi. Secondo lei è opportuno o era meglio aspettare la fine dell'inverno?
Si tratta di un intervento politico più che di sanità pubblica. È legittimo privilegiare il fatto che le persone tornino a lavorare, ma noi dobbiamo ricordare che, se c'è un collega fragile o un parente con patologie, si rischia di fare danni. Quindi soprattutto per chi ha avuto sintomi e per chi non è vaccinato è meglio che, terminata la quarantena, per qualche giorno usi la mascherina. Ma anche gli asintomatici, dopo cinque giorni dall'infezione, possono essere ancora contagiosi. Dunque è sempre bene proteggere gli altri.
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