19 Dicembre 2022

Natalità, ancora un record negativo, in calo anche nel 2022. I dati Istat

L'età media al primo figlio è 31,6 anni mentre il numero medio di figli è , 1,25. Sulle nascite forte impatto della pandemia. I dettagli

Di NS
Natalità, ancora un record negativo, in calo anche nel 2022. I dati Istat

Ancora un record negativo per la natalità in Italia: nel 2021 i nati scendono a 400.249, facendo registrare un calo dell'1,1% sull'anno precedente (-4.643). Ma la denatalità prosegue nel 2022: secondo i dati provvisori di gennaio-settembre le nascite sono circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Il numero medio di figli per donna, per il complesso delle residenti, risale lievemente a 1,25 rispetto al 2020 (1,24; negli anni 2008-2010 era a 1,44). Sono i dati che emergono dal rapporto Istat "Natalità e fecondità della popolazione residente - 2021".

Cala il numero medio di figli delle donne di cittadinanza italiana: 1,18, rispetto a 1,33 nel 2008; cresce la percentuale di nati fuori dal matrimonio: 39,9%, mentre era il 35,8% nel 2020; si attesta a 31,6 anni l'età media delle donne alla nascita del primo figlio.

"A partire dagli anni duemila l'apporto dell'immigrazione, con l'ingresso di popolazione giovane - spesso derivante dei ricongiungimenti familiari favoriti dalle massicce regolarizzazioni - ha parzialmente contenuto gli effetti del baby-bust", il crollo delle nascite, spiega l'Istat, "ma l'apporto positivo dell'immigrazione sta lentamente perdendo efficacia man mano che invecchia anche il profilo per età della popolazione straniera residente. Nel complesso, a diminuire sono soprattutto le nascite all'interno del matrimonio, pari a 240.428, quasi 20mila in meno rispetto al 2020 e 223mila in meno nel confronto con il 2008 (-48,2%). Ciò è dovuto innanzitutto al forte calo dei matrimoni, che si è protratto fino al 2014 (con 189.765 eventi a fronte dei 246.613 del 2008) per poi proseguire con un andamento altalenante. A ciò va aggiunto che nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o a rinunciare alle nozze al punto da sì che il numero dei matrimoni si sia pressoché dimezzato (-47,4%). La denatalità - precisa l'Istituto - sembra destinata a proseguire nel 2022. Secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-settembre, le nascite sono diminuite di 6mila unità rispetto allo stesso periodo del 2021, poco più della metà di quanto osservato nei mesi gennaio-settembre del 2021 nel confronto con gli stressi nove mesi del 2020 allorché i concepimenti si sono significativamente ridotti a causa degli effetti delle ondate pandemiche".

 

La discesa marcata delle nascite osservata nel bimestre novembre-dicembre 2020 (-9,5% rispetto allo stesso periodo del 2019) è proseguita nei primi mesi del 2021, evidenziando a gennaio il più ampio calo mai registrato (-13,2%) e lasciando ben pochi dubbi sul ruolo svolto dalla pandemia. Il crollo delle nascite tra fine 2020 e inizio 2021 è infatti riferibile ai mancati concepimenti della prima ondata di Covid-19. 
Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2021 il trend è lievemente decrescente rispetto allo stesso periodo pre-pandemico dell'anno precedente (-3,3%), con l'eccezione di una lieve ripresa nella primavera (+4,9% a marzo e 1,5% ad aprile) dovuta ai nati concepiti durante la fase di transizione tra le due ondate epidemiche del 2020.


Nell'ultimo bimestre del 2021 si verifica un aumento delle nascite (+10,6%) che evidenzia un recupero rispetto al crollo innescato dalla pandemia (+7,0% a novembre e + 14,3% a dicembre), dovuto in misura sostanziale ai nati da genitori non coniugati (+20,4%), da genitori entrambi italiani (+11,2%) e da madri con 35 anni e più (+19,5%). Nel 2022, considerando i dati provvisori dei primi nove mesi, si registra un calo del 2,2%.

Rispetto alla situazione pre-pandemica riferita alle nascite, i primi dieci mesi del 2021 mostrano un calo particolarmente evidente dei nati all'interno del matrimonio (-9,6%), da genitori stranieri (-6,9%) e di quelli con madri con meno di 35 anni (-4,3%). In controtendenza rispetto al calo generalizzato, i nati fuori dal matrimonio presentano comunque un aumento (+8,2%).

 

 

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