La ricetta elettronica non va in soffitta. Arriva la proroga di un anno
La misura è contenuta nel decreto Milleproroghe approvato oggi dal Cdm. Soddisfatti i camici bianchi. Onotri (Smi): "Il Governo ha colto la nostra sollecitazione". Anelli (Fnomceo): "Un vero regalo di Natale"

Le ricette mediche in formato elettronico non andranno in archivio. A salvarle una misura che le proroga di un anno inserita nel Milleproroghe da poco licenziato in Consiglio dei ministri. Una notizia accolta positivamente da Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani- Smi, che aveva lanciato l’allarme e che oggi commenta: "Siamo soddisfatti che il Governo abbia colto la nostra sollecitazione". Per poi aggiungere: "Attendiamo, adesso, ulteriori misure per liberare i medici convenzionati del Servizio sanitario nazionale da gravosi carichi burocratici a partire dalla possibilità di ridurre drasticamente le file di attesa negli studi dei medici con un’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia, soprattutto per quelle patologie non obiettivabili".
Lo definisce "un vero regalo di Natale" Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), parlando con Adnkronos: "E' un'ottima notizia, perché restituisce ai cittadini un pezzo di sistema sanitario efficiente che consente di poter andare in farmacia con lo smartphone per ritirare i farmaci o per eseguire una prestazione senza stampare inutilmente la ricetta". Anelli sottolinea anche la necessità di rendere strutturale la norma: "Adesso avremo un anno di tempo" per farlo in modo che medici e cittadini possano continuare ad avere "una prestazione che ha avuto un grandissmo gradimento ed è rsiultata tra i migliori e più efficenti sistemi del nostro servizio sanitario".
Sul fronte politico è il deputato Pd, Gianni Girelli, che nei giorni scorsi aveva presentato un'interrogazione a risposta in Commissione proprio sul tema della proroga, a sottolineare l’impegno del suo partito per ottenere il risultato: "Grazie alle pressioni dei medici e alle interrogazioni del Partito democratico il Governo è tornato indietro e ha prorogato l'utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno". "È evidente - ha aggiunto - che non prorogare la possibilità di emettere la ricetta dematerializzata sarebbe stato un errore enorme, un passo indietro nella semplificazione burocratica. Ma anche un danno per tutti, medici e cittadini, soprattutto i più fragili, a partire da quelli affetti da malattie croniche".