21 Dicembre 2022

Milleproroghe: ancora un anno per le assunzioni Covid in sanità

Ok del Cdm al provvedimento. Secondo il Nursind almeno 10mila precari da stabilizzare. Resta operativa fino al 30 giugno l'Unità per il completamento della campagna vaccinale. Più tempo per i co.co.co. Aifa

Di U.S.V.
Milleproroghe: ancora un anno per le assunzioni Covid in sanità

Il Cdm dà il via libera al decreto “Milleproroghe” e conferma lo slittamento di un anno, fino a fine 2023, delle ricette dematerializzate, ossia della possibilità di ricevere le prescrizioni via mail ed sms. Medici e pazienti tirano un sospiro di sollievo e in molti chiedono che la norma divenga strutturale. Nella bozza del provvedimento entrata in Consiglio dei ministri e visionata da Nursind Sanità c’è anche la proroga a tutto il 2023 delle assunzioni di personale sanitario e sociosanitario nonché degli specializzandi reclutati in epoca Covid. La misura non cuba alcuna spesa aggiuntiva e viene perimetrata nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente. Secondo una stima del Nursind che riguarda in particolare gli infermieri, di 22mila precari potrebbero esserne rimasti oltre 10mila da stabilizzare.

Di fronte al rischio di una possibile recrudescenza del virus, sempre nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, resta operativa fino al 30 giugno prossimo l’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure contro la pandemia, istituita il primo aprile scorso. Dopo il nuovo termine, l’organismo è soppresso, chiude la propria contabilità speciale e le eventuali risorse residuate vengono versate nel bilancio dello Stato per essere riassegnate tutte o in parte ai pertinenti stati di previsione di spesa, mediante decreto della Ragioneria generale dello Stato. I fondi non necessari restano all’erario, mentre il ministero della Salute subentra all’Unità nelle funzioni e in tutti i rapporti attivi e passivi, occupandosi anche del riassetto organizzativo. Il personale assunto presso lo stesso organismo viene invece via via riassegnato, fino al 30 giugno 2023. In più, il provvedimento dispone che i dati personali trattati attraverso la piattaforma nazionale vaccinale vengano cancellati entro fine giugno 2023.

Il testo proroga anche gli organi deputati alla liquidazione della Croce rossa italiana fino alla fine del 2025. La norma originaria spiega tra l’altro che “il commissario liquidatore si avvale, fino alla conclusione di tutte le attività connesse alla gestione liquidatoria, del personale individuato”. Inoltre, anche per il 2023 il ministero della Salute, di concerto con il Mef e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, stabilisce il riparto della quota premiale a valere sulle risorse ordinarie del finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Una percentuale che negli anni ha oscillato di norma intorno allo 0,25-0,30%. Le risorse andranno a favore delle Regioni che abbiano istituito una Centrale per gli acquisti e l’aggiudicazione di procedure di gara per l’approvvigionamento di beni e servizi e per quelle che hanno introdotto misure idonee in materia di equilibrio di bilancio.

Si proroga poi, fino al 31 dicembre 2023, la possibilità per l’Agenzia italiana del farmaco di rinnovare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e i contratti di prestazione di lavoro flessibile in scadenza, fermi restando gli effetti delle proroghe eventualmente già intervenute per le medesime finalità. Per questi rinnovi è previsto uno stanziamento di risorse che sale da 760mila a quasi 1,4 milioni. Infine, secondo la bozza, il Milleproroghe dovrebbe estendere alla fine del 2024 il periodo entro il quale vanno acquisiti i crediti da attività di formazione continua in medicina, che si intendono già maturati in ragione di un terzo per tutti i professionisti sanitari che hanno continuato a svolgere la propria attività nel periodo di emergenza Covid.  



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