Virus respiratori: allarme Ue sulle ulteriori carenze di personale sanitario
La commissaria alla Salute Kyriakides: "Attenzione ai congedi per malattia". Focus anche su forme di stress e ansia simili al periodo Covid. Sinergie con i produttori per fronteggiare la penuria di farmaci

Il boom dei virus respiratori stagionali, dopo due inverni dominati dal Covid, sta mandando ulteriormente in fibrillazione il sistema sanitario, accentuando la carenza del personale e sottoponendo a nuovi stress gli operatori della salute. Come testimoniato dalla stessa commissaria Ue Stella Kyriakides nel suo intervento di ieri alla plenaria dell’Europarlamento di Strasburgo, le infezioni di stagione “stanno esercitando un'enorme pressione sui nostri sistemi e sui lavoratori sanitari già in condizioni difficili”, anche perché “come visto durante la pandemia, stress, ansia e burn-out possono colpire nondimeno il personale sanitario”. Inoltre, ha spiegato Kyriakides, i virus respiratori “possono anche innescare ulteriori carenze di personale a causa di congedi per malattia”.
Ecco che nella prospettiva europea una delle piaghe croniche della sanità italiana rischia di aggravarsi ancora, tanto che la commissaria Ue alla Salute lancia un monito: “Mantenere un rapporto adeguato tra personale e pazienti, soprattutto nelle unità di terapia intensiva e nei reparti pediatrici, è fondamentale per la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure”. Obiettivo durissimo in un Paese come l’Italia che già soffre della carenza, per esempio, di almeno 60-70 mila infermieri e 20mila medici. E che senza una inversione di tendenza rischia di perdere 100mila camici bianchi nei prossimi cinque anni tra abbandoni e pensionamenti.
Kyriakides ha parlato però anche della penuria di farmaci, con riferimento soprattutto agli antibiotici e agli analgesici pediatrici. La commissaria Ue ha usato toni rassicuranti: “I solidi sistemi e processi istituiti durante la pandemia e l'estensione del mandato dell’Ema, sostenuta dal Parlamento, stanno contribuendo a gestire meglio la situazione. Ad esempio, sono già avviate discussioni con l'industria. Le principali cause alla radice identificate sono il forte aumento della domanda a causa di più infezioni respiratorie, insieme a una capacità produttiva insufficiente”.
Kyriakides ha fatto cenno a un coordinamento con la stessa Ema, gli Stati membri e le imprese del settore: “Stiamo implementando tutte le flessibilità normative esistenti e stiamo cercando assieme ai partner industriali di aumentare rapidamente la produzione e prevenire e mitigare le carenze. Se necessario, HERA (la nuova authority per le emergenze sanitarie, ndr) potrebbe intervenire e coordinare per conto degli Stati membri l'approvvigionamento congiunto di contromisure mediche, come abbiamo fatto durante la pandemia, nonché organizzare sinergie tra gli attori del comparto per contribuire ad aumentare la produzione”.
Infine la commissaria Ue ha anticipato: “Avanzeremo misure non legislative e legislative per migliori accesso e disponibilità e una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento di medicinali nell'Ue. La proposta di revisione della legislazione farmaceutica è prevista per marzo e includerà obblighi più rigorosi per la fornitura, la notifica anticipata di carenze e ritiri e una maggiore trasparenza delle scorte. Sono in corso di adozione altre misure non legislative per mantenere in funzione le forniture di medicinali per i pazienti dell'Ue”.
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