18 Gennaio 2023

Medici a gettone, allo studio interventi urgenti

Lo annuncia alla Camera il ministro Schillaci che ribadisce l'impegno "a reperire risorse per superare il turnover". Sulla carenza di farmaci, invece, spinge l'acceleratore su quelli galenici e sulla prescrizione di principi attivi

Di NS
Medici a gettone, allo studio interventi urgenti

Per contrastare la carenza di personale medico, ma soprattutto il ricorso ai cosiddetti medici a gettone si va verso un intervento straordinario. Lo ha annunciato oggi in Aula alla Camera il ministro della Salute Orazio Schillaci, durante il question time.
"Su tale fenomeno e, più in generale, sull’eccessivo e, talvolta, improprio ricorso a contratti di appalto e di servizi conclusi con cooperative da parte delle strutture sanitarie regionali, ho allo studio con i miei Uffici un intervento straordinario e d’urgenza". Su un piano più organico e sistemico invece, "il mio prioritario impegno", ha continuato Schillaci, "sarà volto a trovare le risorse necessarie per superare il blocco del turnover".

Sarà inoltre costituito anche un gruppo di lavoro, accogliendo la proposta del presidente della Conferenza delle Regioni, “con lo specifico obiettivo di affrontare la questione della carenza del personale sanitario, ed il conseguente ricorso da parte delle Aziende del Ssn ad affidamenti esterni”. In tale contesto, "verrà affrontato in modo organico il tema dei medici a gettone".

Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa ha quindi ricordato come "l’uso distorto delle esternalizzazioni" generi "non soltanto un sempre più gravoso onere in capo alle strutture ma comporta sempre più criticità in termini di sicurezza e di qualità delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi ultimi alle strutture pubbliche".

Interrogato in Aula, poi, Schillaci è tornato ad affrontare la questione della carenza dei farmaci, esprimendo questa volta la sua "ferma intenzione", ad avviare, come ulteriore rimedio per il fenomeno della carenza dei medicinali, il ricorso ai farmaci galenici. Oltre a quella di avviare "ogni iniziativa finalizzata a promuovere la prescrizione del principio attivo".
"Ricordo che i farmaci galenici preparati dal farmacista nel laboratorio di una farmacia, o di una parafarmacia, rispondono alle esigenze terapeutiche del paziente garantendo la qualità del prodotto - ha sottolineato -. La normativa vigente prevede che nelle farmacie è possibile l’allestimento di medicinali preparati in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente, con le cosiddette ‘formule magistrali’".

Naturalmente i medicinali galenici "devono essere allestiti seguendo le norme di buona preparazione sancite nella Farmacopea ufficiale e in ambienti idonei conformi ai requisiti stabiliti dal Ministero della salute, ciò al fine garantire la qualità e la sicurezza del preparato". Le preparazioni galeniche, inoltre, hanno anche un altro vantaggio, come ha spiegato il ministro, "pur in assenza di specifiche disposizioni normative in tal senso, ma alla luce di pareri concordi emessi da Aifa" e Ministero stesso, e cioè quello di essere "esclusi dalle attività di esportazione".

Schillaci, quindi, ha detto in Aula che provvederà "a promuovere le mappe delle farmacie e delle parafarmacie nei territori regionali, che offrano servizi ai cittadini di allestimento di determinate formulazioni farmaceutiche galeniche" attraverso un sistema di registrazione online offrendo così ai cittadini "informazioni su dove potersi recare per procurarsi preparati galenici alternativi a farmaci carenti o indisponibili".

Le difficoltà di approvvigionamento, però, come ha affermato il ministro, "in molti casi non dipendono dalla carenza dei farmaci quanto piuttosto da un limitato ricorso ai medicinali equivalenti, ampiamente disponibili sul mercato. Proprio per rimediare a queste criticità è mia ferma intenzione, tra le altre misure, avviare ogni iniziativa finalizzata a promuovere la prescrizione del principio attivo in modo da consentire la diversificazione della domanda dei farmaci, ferma restando la proprietà terapeutica del singolo principio attivo ai fini della cura".

Interrogato infine sull’istituzione della figura dello psicologo di base, si è detto aperto ad "avviare ogni necessario approfondimento anche tecnico, per poter valutare la necessità o meno di intervenire con specifiche iniziative", alla luce di quanto fatto già da alcune Regioni. Recentemente, infatti, ha ricordato Schillaci, "diverse Regioni hanno provveduto autonomamente a disciplinare il servizio di psicologia di base prevedendo psicologi dedicati ed in merito la Corte Costituzionale si è pronunciata con sentenza n. 241 del 2021 nella quale ha affermato che 'l’istituzione del servizio di psicologia di base presso le articolazioni territoriali del Servizio sanitario regionale non si pone in antitesi con la disciplina statale'".

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram