Carenza di infermieri? "Scontiamo un enorme errore di programmazione"
Il senatore Zaffini (FdI) parla a Nursind Sanità anche dell'esclusività di rapporto: "Credo si possa togliere, come per i medici". E annuncia l'impegno della Commissione per una legge sulla sanità integrativa

Servono nuove regole per la sanità integrativa per cui gli italiani spendono ogni anno 50 miliardi. Questo il primo obiettivo che si è data la commissione Sanità del Senato che ha deciso di avviare un'indagine conoscitiva per elaborare una proposta di legge entro l'estate che metta ordine in quello che rappresenta un secondo pilastro del sistema sanitario. Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro di Palazzo Madama, spiega a Nursind Sanità come l'organismo stia lavorando "in un clima di grande collaborazione e condivisione su questo tema". Il senatore di Fratelli d'Italia assicura che la Commissione riserverà grande attenzione al problema della carenza cronica di personale, in particolare sugli infermieri Zaffini denuncia: "C'è stato un errore enorme di programmazione, per cui ora, se anche potessimo assumere, non ci sono abbastanza professionisti formati". Infine, sono "sacrosante" le nuove norme annunciate dal Governo sul fumo. ma vanno studiate "con ragionevolezza", avverte il presidente della commissione.
La Commissione si è insediata da pochi mesi. A quale primo progetto state lavorando?
Proprio in queste settimane stiamo facendo una serie di audizioni relative alla sanità integrativa e alla previdenza complementare su cui speriamo in sei mesi di poter arrivare a un testo di legge che metta ordine in questa galassia di soggetti che garantiscono il secondo pilastro della sanità; penso ad assicurazioni, fondi, mutue a cui gli italiani fanno ricorso per curarsi.
E' un fenomeno numericamente rilevante?
Sì, il dato allarmante da cui partiamo è che gli italiani, oltre a pagare le tasse che finanziano il servizio sanitario, spendono circa 50 miliardi ogni anno in ticket e visite private, una cifra esplosa con il Covid a causa dell'allungamento delle liste di attesa. È venuto il momento di intervenire su questo sistema.
Con quale obiettivo finale?
Noi dobbiamo avere un servizio sanitario nazionale che garantisca i Livelli essenziali di assistenza e un secondo pilastro che assicuri i livelli essenziali integrativi, definendo bene i confini di queste due categorie. È un progetto ambizioso ed epocale, ma sono fiducioso che possa essere realizzato perché tutta la Commissione ha condiviso questa necessità.
L'organismo da lei presieduto lavorerà per affrontare la carenza di professionisti sanitari? Gli infermieri denunciano carenza di personale e pongono da tempo il tema dell'esclusività di rapporto.
Posso assicurare una grande sensibilità perché questo è un problema enorme. In passato non si è fatta programmazione e ora abbiamo una carenza che è gravissima e costituisce un danno per la salute degli italiani. C'è stato da parte della sinistra un deficit di programmazione per cui non sono stati formati abbastanza medici e infermieri. Andare a prenderli all'estero, come si è fatto con Cuba, poteva essere una estrema ratio ma non andrebbe più utilizzata.
Quindi bisogna procedere con nuove assunzioni?
Andrebbe assolutamente ammorbidito, se non tolto del tutto, il tetto di spesa per poter reclutare nuovi infermieri, ma il problema è che anche se lo facessimo non avremmo abbastanza professionisti da assumere, per cui servono interventi, sapendo che daranno frutti negli anni.
Sull'esclusività è possibile intervenire?
Credo si possa togliere l'esclusività agli infermieri come si è fatto per i medici, ma questo non risolve il problema. Se non decollano alcuni progetti importanti come l'infermiere di famiglia rischia di avere poco senso, perché come dicevo il vero problema è proprio la carenza di professionisti formati.
Un tema di cui non si parlava da tempo è quello del tabagismo. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato una stretta a 20 anni dalla legge Sirchia. Si pensa al divieto di sigarette elettroniche al chiuso e a limiti al fumo anche all'aperto in alcune situazioni. Condivide questa necessità?
Il fumo è un dramma che dobbiamo senz'altro affrontare, bisogna intervenire non con l'accetta, ma con ragionevolezza e in tempi che consentano agli italiani di abituarsi a nuove norme più stringenti, che ritengo sacrosante.
Il Covid ha monopolizzato l'attività del Governo e del Parlamento negli ultimi anni, ora ci si può lasciare alle spalle questo allarme?
L'emergenza è archiviata, il virus no. Dobbiamo andare avanti con la vaccinazione per tutti i fragili e gli anziani, ma non credo che i provvedimenti emergenziali del passato, giusti o sbagliati che fossero, possano tornare.
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