Covid, l'Oms non arretra: "Resta un'emergenza di sanità pubblica"
Il dg Tedros Adhanom Ghebreyesus segue le raccomandazioni del Comitato d'emergenza. Secondo il report la pandemia "potrebbe avvicinarsi a un punto di svolta", ma "il virus rimarrà un patogeno permanente per il futuro prevedibile"

L'Organizzazione mondiale della Sanità ha deciso di mantenere il livello massimo di allerta sulla pandemia di Covid-19, dopo tre anni esatti dalla decisione di definire la malattia un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha seguito le raccomandazioni del Comitato di emergenza Covid-19, gli esperti si sono riuniti per la 14esima volta venerdì. Tedros aveva già fatto sapere di ritenere prematura la revoca del massimo livello di allerta.
Nel dettaglio, che cosa è emerso dal panel del Comitato d’emergenza? I suoi membri hanno fatto il punto sulla gestione del Covid-19: a livello globale, sono state somministrate 13,1 miliardi di dosi di vaccini, con l'89% degli operatori sanitari e l'81% degli anziani (oltre i 60 anni) che hanno completato la serie primaria. Sono stati compiuti progressi significativi anche sul fronte dello sviluppo di efficaci contromisure mediche, della costruzione di una capacità globale per il sequenziamento genomico e l'epidemiologia genomica e nel capire come gestire l'infodemia nel nuovo ecosistema informativo, comprese le piattaforme dei social media.
I membri del comitato, però, hanno anche espresso preoccupazione “per il rischio in corso rappresentato da Covid-19, con un numero ancora elevato di decessi rispetto ad altre malattie infettive respiratorie, l'insufficiente diffusione del vaccino nei paesi a basso e medio reddito, nonché nei paesi a più alto reddito gruppi di rischio a livello globale e l'incertezza associata alle varianti emergenti”. Nella loro analisi non è mancato un riferimento ad un uso “drasticamente ridotto di misure sociali e di salute pubblica, come mascherine e distanziamento sociale”.
Due in particolare gli aspetti sui quali si è soffermato il Comitato: innanzitutto ha messo in evidenza come il virus conservi “la capacità di evolversi in nuove varianti con caratteristiche imprevedibili”. Di qui la necessità di “migliorare la sorveglianza e la segnalazione di ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e decessi per comprendere meglio l'attuale impatto sui sistemi sanitari e caratterizzare adeguatamente le caratteristiche cliniche di Covid-19 e la condizione post-Covid”. Ma ha anche concluso che “il virus rimarrà un patogeno permanente nell'uomo e negli animali per il futuro prevedibile”, pur sottolineando che “la pandemia di Covid-19 potrebbe avvicinarsi a un punto di svolta” e che “il raggiungimento di livelli più elevati di immunità della popolazione a livello globale, attraverso l'infezione e/o la vaccinazione, può limitare l'impatto della Sars-CoV-2 sulla morbilità e sulla mortalità”.
Ecco perché, “è assolutamente necessaria un'azione di sanità pubblica a lungo termine. Sebbene l'eliminazione di questo virus dai serbatoi umani e animali sia altamente improbabile, la mitigazione del suo impatto devastante sulla morbilità e sulla mortalità è realizzabile e dovrebbe continuare a essere un obiettivo prioritario”. Secondo gli esperti, dunque, ciò che serve è un “impegno mirato dell'OMS, dei suoi Stati membri e delle organizzazioni internazionali per lo sviluppo e l'attuazione di piani d'azione di prevenzione, sorveglianza e controllo sostenibili, sistematici, a lungo termine”.
Il comitato ha infatti raccomandato che l'Oms, in consultazione con i partner e le parti interessate, sviluppi una proposta di meccanismi alternativi per mantenere l'attenzione globale e nazionale su Covid-19 dopo la conclusione dell’emergenza sanitaria pubblica.
Sono sette infine le raccomandazioni temporanee emesse:
-Mantenere lo slancio per la vaccinazione Covdi-19 per raggiungere il 100% di copertura dei gruppi ad alta priorità guidati dalle raccomandazioni Sage in evoluzione sull'uso di dosi di richiamo. Gli Stati parti dovrebbero pianificare l'integrazione della vaccinazione Covid-19 in parte dei programmi di immunizzazione lungo tutto il corso della vita;
-Migliorare la segnalazione dei dati di sorveglianza Sars-CoV-2 all'Oms
-Aumentare l'assorbimento e garantire la disponibilità a lungo termine delle contromisure mediche (Gli Stati parti dovrebbero migliorare l'accesso ai vaccini, alla diagnostica e alle terapie contro il Covid)
-Mantenere una forte capacità di risposta nazionale e prepararsi per eventi futuri per evitare il verificarsi di un ciclo di panico e abbandono
-Continuare a lavorare con le comunità e i loro leader per affrontare l'infodemia e implementare efficacemente misure di salute pubblica e sociali basate sul rischio
-Continuare ad adeguare eventuali restanti misure relative ai viaggi internazionali , sulla base della valutazione del rischio, e a non richiedere la prova della vaccinazione contro il Covid-19 come prerequisito per i viaggi internazionali
Continuare a sostenere la ricerca per vaccini migliorati che riducano la trasmissione e abbiano un'ampia applicabilità, nonché la ricerca per comprendere l'intero spettro, l'incidenza e l'impatto della condizione post Covid-19 e per sviluppare percorsi di assistenza integrata pertinenti.
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