Tumori, via libera unanime della Camera a una mozione sulla prevenzione
il ministro Schillaci: "In cima alle priorità del Ministero, significa meno persone malate in futuro, un vantaggio in termini di salute e di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale". Ecco le iniziative su cui il Parlamento impegna il Governo

La lotta al cancro unisce la politica. Montecitorio accende un faro sulla prevenzione e la cura oncologica: l'Aula ha approvato stamattina, senza nessun contrario, una mozione unitaria. Il testo, firmato da tutti i gruppi, è passato con 269 voti a favore e un lungo applauso dei deputati in piedi.
Bisogna precisare che una mozione non ha valenza di legge, è un atto di indirizzo, quindi ha un valore essenzialmente simbolico, ma il sostegno di tutti i gruppi mostra comunque un'attenzione che potrebbe stimolare azioni concrete. Dopo il via libera della Camera, anche il ministro della Salute ha ribadito la centralità della prevenzione e della cura, che sono “in cima alle priorità del Ministero”: “Il 40% dei casi di tumori e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili - ha sottolineato Orazio Schillaci -. Ecco perché rafforzeremo le campagne per l’adozione di comportamenti di stili di vita sani e corretti coinvolgendo anche le scuole, a partire dalle elementari. Investire in prevenzione i significa meno persone malate in futuro, un vantaggio in termini di salute e di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale”.
Ma qual è il contenuto della mozione? Si parte dai numeri che sono quelli del Rapporto Aiom (Associazione italiana di oncologia medica): nel 2022 si stimano 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), con un incremento di 14.100 casi in due anni. In particolare, i carcinomi più frequenti sono quelli della mammella (55.700), colon-retto (48.100), polmone (43.900), prostata (40.500) e vescica (29.200).
I deputati chiedono al Governo una maggiore attenzione alla prevenzione, ma non solo. Al primo punto (in totale sono 29) la richiesta d’impegno è ad "adottare e rendere effettivo, con opportuni finanziamenti, il nuovo Piano oncologico nazionale, garantendo un raccordo con il Piano europeo". Ma tra le priorità della mozione c’è anche quella di "rendere effettivo il funzionamento delle Reti oncologiche regionali in base agli impegni già assunti attraverso gli accordi in Conferenza Stato-Regioni".
I gruppi parlamentari ritengono utile inoltre "un piano strategico per l'eliminazione dei principali fattori di rischio, attraverso la promozione dei corretti stili di vita e la messa a disposizione dei clinici delle migliori alternative terapeutiche disponibili". Altri aspetti riguardano la promozione della ricerca clinica sui farmaci oncologici innovativi e sulle nuove tecnologie, "quali l'immunoterapia, le Car-t e le terapie radiocellulari di ultima generazione".
Tra le questioni sulle quali il Parlamento impegna il Governo c’è poi la lotta al cancro infantile, "facendone assoluta priorità e valutando l'istituzione di un fondo permanente per il sostegno ai piccoli pazienti oncologici", e la proposta, in accordo con le Regioni, di "escludere la spesa sostenuta per l'acquisto di alcune categorie di farmaci dal calcolo del tetto di spesa per gli acquisti diretti di farmaci e dei relativi obblighi di ripiano".
Ultimi due temi sollevati sono il papillomavirus e il ruolo delle associazioni dei pazienti. Sul primo la Camera chiede di "rafforzare la campagna informativa e la rete territoriale per raggiungere gli obiettivi previsti nel piano per la copertura vaccinale anti-HPV per il contrasto al tumore della cervice uterina". Infine, si chiede di "favorire la partecipazione delle associazioni dei pazienti nei processi decisionali sulle nuove tecnologie sanitarie, come già accade nell'Unione europea dove l'European Medicine Agency- conclude la mozione approvata- favorisce la presenza delle associazioni nelle discussioni riguardanti le nuove tecnologie sanitarie".
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