07 Febbraio 2023

Cyberbullismo, le tecnologie digitali impattano sulla salute mentale

I dati del report elaborato da Telefono azzurro. Le proposte dell'associazione alla Camera. Il ministro Schillaci: "Fare rete contro i rischi per i minori sul web"

Di NS
Foto di natureaddict
Foto di natureaddict

I rischi per i giovani e soprattutto per i minori legati ad un uso improprio di internet sono sempre dietro l’angolo. E non si tratta di problemi legati solo alla sicurezza dei ragazzi, ma anche alla loro stessa salute. Il report elaborato da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa Kids offre a tal proposito un’ampia panoramica. Proprio la Fondazione Sos Il Telefono Azzurro onlus, oggi - in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza in rete (Safer internet day) - ha organizzato alla Camera il convegno "Verso un'agenda digitale per l'infanzia e l'adolescenza" e ha lanciato sette proposte "nella speranza che vengano tradotte in puntuali proposte di policy”.

Le priorità per l’associazione, infatti, sono nell’ordine: rendere invalidi i contratti conclusi dai minori di sedici anni con i fornitori di servizi delle società dell'informazione, obbligare i fornitori di servizi della società dell'informazione l'obbligo di verifica, all'atto del perfezionamento del contratto, dell'età dell'utente, limitare il consenso al trattamento dei dati personali solamente ai maggiori di sedici anni. Ma secondo Telefono Azzurro occorre anche: rafforzare il potere del garante privacy in materia di sextorsion, potenziare il servizio del 114 introducendo il "Contatto di emergenza in App", fino all’introduzione dell'educazione civica digitale e di una nuova governance dell'agenda digitale dei bambini.

Ma tornando alla ricerca, che cosa raccontano i dati?
Tanto per cominciare il 65% dei ragazzi teme di essere contattato da estranei adulti. Seguono il bullismo (57%), oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l'invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), fino ai timori per le spese eccessive (19%), il gioco d'azzardo (14%). La ricerca, condotta su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni tra il 7 e l'11 novembre registra un aumento delle preoccupazioni, condivise da genitori e adolescenti, circa gli effetti negativi che possono scaturire da un'esposizione eccessiva agli schermi digitali dei giovanissimi. E nonostante l'utilizzo quotidiano dei devices, non sempre i giovani utenti sono totalmente consapevoli di come evitare i pericoli, controllarli o segnalarli. A quasi 1 ragazzo su 2 (48%, 53% nel caso di ragazzi 15-18 anni) è capitato di incappare in contenuti poco appropriati e nel 25% i contenuti apparsi li hanno turbati e impressionati. Nel 68% dei casi i contenuti più diffusi sono quelli violenti, seguiti immediatamente da quelli pornografici (59%) e sessualmente espliciti (59%), dai contenuti discriminatori e razzisti (48%), da quelli riguardanti il suicidio e l'autolesionismo (40%) o inneggianti l'anoressia e la bulimia (30%), ma anche il gioco d'azzardo (27%). I genitori risultano essere un punto di riferimento per i figli, nel caso di eventi spiacevoli accaduti online. Il 19% riporta di aver accolto le confidenze dei propri figli in passato, mentre il 49% ritiene che i propri figli ne parlerebbero in famiglia, anche se per il momento non sono ancora avvenuti episodi di questo tipo.

Nel dettaglio, guardando all’ambito della salute, l'utilizzo sempre più pervasivo delle tecnologie digitali non ha comportato solo una trasformazione nel modo di comunicare, ma ha anche un impatto sulla salute mentale di tutti, compresi i giovanissimi. Il 27% dei giovani intervistati dichiara di sentirsi ansioso o agitato senza l'utilizzo dei social (29% in un range di età dai 15-18 anni e 26% dai 12-14) mentre il 22% si sentirebbe perso. Rispetto al 2018 si registra un +10%. Inoltre rispetto a quattro anni fa si dimezza la percentuale di ragazzi che sostengono che una lontananza dai social "non farebbe alcun effetto". I contenuti fruiti sui social potrebbero suscitare sentimenti negativi. Più di 1 ragazzo su 2 (53%) riferisce di aver provato sentimenti spiacevoli, come l'invidia per la vita degli altri (24%, soprattutto i 15-18enni). Il 21% afferma che è capitato di sentirsi inadeguato, il 18% diverso, il 10% omologato. La restante parte prova solitudine (12%) o rabbia per le vite degli altri (9%).

Proprio contro i rischi per i minori sul web il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato la necessità che si faccia rete: "Le nuove frontiere del web, lo sviluppo della Rete, soprattutto dei social, ci pongono ormai da tempo di fronte a questioni che toccano da vicino il benessere dei giovani se più costantemente on line. Proteggere i minori dai rischi a cui sono esposti richiede un approccio trasversale in termini di competenze e capacità di fare rete, per assicurare il contributo di tutti gli attori chiamati a supportare i giovani e le loro famiglie, istituzioni, enti e associazioni". Secondo il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa, è importante "sensibilizzare l'opinione pubblica su un utilizzo consapevole del web" e chiamare "tutti a una riflessione aggiornata sulla tutela dei bambini e degli adolescenti, in ogni ambito delle loro attività. La salute psicofisica dei nostri ragazzi – ha aggiunto - è strettamente correlata all'ambiente e agli spazi di relazione, anche virtuali, in cui si trovano ad agire".

 

Anche la scuola, naturalmente, ha un ruolo fondamentale. Per il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, infatti, “occorre lavorare sullo sviluppo delle competenze digitali di bambini e ragazzi, costruendo un vero e proprio percorso di consapevolezza e cittadinanza digitale. Qui la scuola – ha sottolineato - può e deve avere un ruolo fondamentale e non è un caso che investiremo 2,1 miliardi proprio sulla cittadinanza digitale".

 

 

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