09 Febbraio 2023

Tumori, passa da Sanremo la campagna di prevenzione

Il ministro Schillaci: "Più del 50% degli italiani non fa controlli, lo screening è fondamentale". Il fumo? "Dopo 20 anni dobbiamo rivitalizzare la legge Sirchia"

Di NS
Tumori, passa da Sanremo la campagna di prevenzione

La prevenzione del cancro passa anche dal Teatro Ariston. Quale occasione migliore del festival sanremese della canzone italiana, del resto, per accendere i riflettori sull’importanza degli screening oncologici. E così il ministero della Salute ha schierato a Casa Sanremo non solo uno stand informativo sui tre programmi di screening che riguardano il cancro alla mammella, colon-retto e cervice uterina, ma lo stesso Orazio Schillaci. "La medicina del terzo millennio sta facendo passi da gigante nella cura dei malati oncologici, ci sono nuove terapie e nuovi protocolli. Ma è importante ribadire che la prevenzione è fondamentale": è questo il messaggio lanciato dal ministro stamani intervenendo al talk show dedicato alla prevenzione dei tumori organizzato al Palafiori.

"L'Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, e questo ci deve indurre a fare in modo che ci siano meno malati, non solo per costi a carico del Ssn, ma per far sì che i cittadini vivano meglio", ha aggiunto Schillaci precisando che "uno degli effetti peggiori del Covid è stato quello di far saltare tanti visite e tanti screening oncologici, perché i pazienti avevano paura ad andare in ospedale".
Negli anni del Covid, infatti, "sono saltati oltre 2 milioni di screening, oggi i numeri sono in ripresa ma non dobbiamo abbassare la guardia". Anche perché, ha detto ancora, "oggi oltre il 50% dei cittadini non va a fare controlli e screening, con una disparità di risposta che varia da Regione e Regione. Su questo bisogna impegnarsi, lo screening va fatto – ha insistito - perché aiuta a prevenire la malattia".

Convitato di pietra del talk è stato inevitabilmente il fumo. Tema sul quale il ministro ha già annunciato una stretta. A Casa Sanremo è tornato sulla questione sottolineando la necessità di rivitalizzare la legge Sirchia: "Sono 20 anni dalla legge sul fumo e, purtroppo, i numeri dei fumatori negli ultimi anni sono tornati a crescere, soprattutto tra giovani e le donne. Per queste ultime i dati sulla mortalità ci dicono che il cancro al polmone supererà a breve il cancro della mammella. Sul fumo occorre attenzione – ha sottolineato – dobbiamo rivitalizzare quanto fatto 20 anni fa e inserirlo dentro un contenitore di prevenzione".

Un passaggio, infine, sul nodo mai sciolto delle liste d’attesa che "non vanno chiuse", ma "bisogna aumentare i controlli sulle singole sedi per vedere chi opera meglio e chi con una tempistica non ottimale". Per il ministro della Salute, è questa la strada da percorrere per tagliarne i tempi.
"E' una delle priorità mie e del ministero della Salute - ha ribadito -. Sulle liste attesa occorre avere un approccio pragmatico. Innanzitutto, bisogna razionalizzare perché a volte si fanno esami inutili soprattutto sul fronte della diagnostica per immagini. L'importante è che ogni malato sia preso in carico dal proprio medico o dalla struttura sanitaria".

 

 

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