Tumori, passa da Sanremo la campagna di prevenzione
Il ministro Schillaci: "Più del 50% degli italiani non fa controlli, lo screening è fondamentale". Il fumo? "Dopo 20 anni dobbiamo rivitalizzare la legge Sirchia"

La prevenzione del cancro passa anche dal Teatro Ariston. Quale occasione migliore del festival sanremese della canzone italiana, del resto, per accendere i riflettori sull’importanza degli screening oncologici. E così il ministero della Salute ha schierato a Casa Sanremo non solo uno stand informativo sui tre programmi di screening che riguardano il cancro alla mammella, colon-retto e cervice uterina, ma lo stesso Orazio Schillaci. "La medicina del terzo millennio sta facendo passi da gigante nella cura dei malati oncologici, ci sono nuove terapie e nuovi protocolli. Ma è importante ribadire che la prevenzione è fondamentale": è questo il messaggio lanciato dal ministro stamani intervenendo al talk show dedicato alla prevenzione dei tumori organizzato al Palafiori.
"L'Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, e questo ci deve indurre a fare in modo che ci siano meno malati, non solo per costi a carico del Ssn, ma per far sì che i cittadini vivano meglio", ha aggiunto Schillaci precisando che "uno degli effetti peggiori del Covid è stato quello di far saltare tanti visite e tanti screening oncologici, perché i pazienti avevano paura ad andare in ospedale".
Negli anni del Covid, infatti, "sono saltati oltre 2 milioni di screening, oggi i numeri sono in ripresa ma non dobbiamo abbassare la guardia". Anche perché, ha detto ancora, "oggi oltre il 50% dei cittadini non va a fare controlli e screening, con una disparità di risposta che varia da Regione e Regione. Su questo bisogna impegnarsi, lo screening va fatto – ha insistito - perché aiuta a prevenire la malattia".
Convitato di pietra del talk è stato inevitabilmente il fumo. Tema sul quale il ministro ha già annunciato una stretta. A Casa Sanremo è tornato sulla questione sottolineando la necessità di rivitalizzare la legge Sirchia: "Sono 20 anni dalla legge sul fumo e, purtroppo, i numeri dei fumatori negli ultimi anni sono tornati a crescere, soprattutto tra giovani e le donne. Per queste ultime i dati sulla mortalità ci dicono che il cancro al polmone supererà a breve il cancro della mammella. Sul fumo occorre attenzione – ha sottolineato – dobbiamo rivitalizzare quanto fatto 20 anni fa e inserirlo dentro un contenitore di prevenzione".
Un passaggio, infine, sul nodo mai sciolto delle liste d’attesa che "non vanno chiuse", ma "bisogna aumentare i controlli sulle singole sedi per vedere chi opera meglio e chi con una tempistica non ottimale". Per il ministro della Salute, è questa la strada da percorrere per tagliarne i tempi.
"E' una delle priorità mie e del ministero della Salute - ha ribadito -. Sulle liste attesa occorre avere un approccio pragmatico. Innanzitutto, bisogna razionalizzare perché a volte si fanno esami inutili soprattutto sul fronte della diagnostica per immagini. L'importante è che ogni malato sia preso in carico dal proprio medico o dalla struttura sanitaria".
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