"Diagnosi precoce per diabete e celiachia". Al via la legge Mulè alla Camera
Il vicepresidente forzista di Montecitorio a Nursind Sanità: "Contiamo di mandarla al Senato prima dell'estate e di vararla in via definitiva entro l'autunno". Il testo prevede una vasta campagna di screening

Togliere dal cono d’ombra il prima possibile, nel corso della vita, due patologie tanto subdole quanto gravi e diffuse, il diabete di tipo 1 e la celiachia, incoraggiando una vasta azione di screening su bambini e adolescenti, da 1 a 17 anni. In altre parole, istituire un programma diagnostico di salute pubblica per individuare precocemente i soggetti a rischio, ridurre al minimo le diagnosi tardive e ridimensionare così le complicanze che possono essere addirittura mortali. Obiettivi ambiziosi, certo, ma dai quali non si può prescindere secondo la proposta di legge incardinata oggi in commissione Affari sociali della Camera e presentata da Giorgio Mulé, vicepresidente forzista dell’assemblea di Montecitorio e già sottosegretario alla Difesa nel governo Draghi. “L’iter è partito, la settimana prossima la commissione si riunisce nuovamente e potrebbe essere stabilita la sede deliberante”, spiega lo stesso Mulé a Nursind Sanità. Dunque, si contempla un iter accelerato che bypassa l’Aula: “A maggio-giugno dovrebbe essere licenziata dalla Camera – prevede il deputato di Forza Italia – mentre entro l’autunno ci attendiamo il varo definitivo”.
Come riferito anche dalla relazione introduttiva della legge, il diabete di tipo 1 “si manifesta clinicamente con iperglicemia e talvolta chetoacidosi, una complicanza potenzialmente mortale se non trattata tempestivamente”. Con la ricerca si è compreso che “esiste un lungo periodo di incubazione della malattia, che decorre in modo totalmente asintomatico, ma che può essere riconosciuto attraverso il riscontro nel sangue di autoanticorpi diretti contro le cellule Beta”. Rispetto alla celiachia, oltre alla descrizione della malattia e della terapia, il testo nota che “una importante proporzione (fino al 50 percento) di persone affette da celiachia non è diagnosticata, a causa della sintomatologia lieve o atipica, che pertanto passa inosservata”. Di conseguenza, la mancata o ritardata diagnosi “comporta, oltre ai classici disturbi gastro-intestinali, anche altre complicanze legate al malassorbimento, come una possibile compromissione della crescita staturale e della mineralizzazione ossea. Lo screening di popolazione è pertanto l’unico strumento capace di identificare tutti i casi di celiachia”.
Dunque, siamo di fronte a due patologie infide e striscianti che troppo spesso vengono individuate tardi. La legge Mulé istituisce tra l’altro l’Osservatorio nazionale sul diabete di tipo 1 che avrà pure il compito di elaborare le risultanze dello screening nazionale. Ovviamente si punta sulle campagne informative e di sensibilizzazione, infine la proposta quantifica l’onere del piano diagnostico pediatrico in 8 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2023, da coprire con i fondi di riserva e speciali che fanno capo al Mef. In realtà, l’ultima legge di Bilancio ha già messo un primo mattone, istituendo un serbatoio da 2,5 milioni sul triennio 2023-2025. L’eletto azzurro spiega: “È stata una scelta strategica, così avremo lo strumento già pronto quando la legge partirà e si tratterà solo di aggiungere ulteriori risorse”. La proposta inoltre parla di “screening combinato” perché, spiega il vicepresidente della Camera, “nello stesso momento, con la stessa indagine puoi individuare il diabete di tipo 1 e intercettare la celiachia”. Infine, alla domanda sul perché, come parlamentare che proviene dal giornalismo politico, si interessi così tanto ai temi della salute, apparentemente lontani, Mulé replica agganciandosi alla vita quotidiana di tutti noi: “È come per i defibrillatori, di cui vedevo la carenza ovunque. Ti siedi a tavola e ti trovi con sette celiaci, che poi magari contraggono il diabete, soprattutto in età adolescenziale. Si tratta di esperienze personali che ti portano a voler fare qualcosa, a voler agire”.
La proposta di legge Mulé
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