Autonomia, Schillaci: "Nel 2023 inaccettabili le differenze tra regioni sulle cure"
Sui fondi Pnrr: "Al lavoro con Agenas su modelli organizzativi capaci di rispondere ai bisogni di salute". Alta l'attenzione sui medici gettonisti: "Interverremo anche con provvedimenti legislativi"

"Già dal 2001 le Regioni hanno un ruolo fondamentale nella gestione della sanità. Una percentuale del loro bilancio - tra il 70 e l'85% - è dedicato alla sanità. Ci sono ovviamente sul territorio nazionale delle differenze tra regione e regione. Io trovo inaccettabile che nel 2023 le aspettative di vita dipendano dal livello di istruzione, da quanto si guadagna, o da dove si nasce. Dobbiamo assicurare a tutti, soprattutto nella sanità le stesse possibilità, indipendentemente da dove si è nati o si risieda". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci ad Agorà su Rai3 a proposito del ddl di riforma sull'autonomia differenziata. "Il ministero - ha aggiunto Schillaci - può costituire una guida per le Regioni a costruire modelli virtuosi di management sanitario, indipendentemente dal fatto che ci siano più fondi. La sanità è profondamente cambiata e abbiamo bisogno, appunto, di nuovi modelli organizzativi".
Quanto alla sfida della medicina territoriale, "il Pnrr ha messo a disposizione molti soldi, soprattutto per le infrastrutture, ma le infrastrutture – ha evidenziato il ministro - poi vanno riempite con gli operatori sanitari. In collaborazione con Agenas stiamo sviluppando dei modelli per far sì che i cittadini, nelle strutture che verranno costruire possano trovare soddisfazioni ai loro bisogni di sanità".
Sulla carenza di personale, invece, Schillaci è tornato a porre l’accento sugli errori del passato: "Abbiamo pochi medici, risultato di una politica sbagliata degli ultimi 10 anni in cui sono stati ammessi troppo pochi studenti ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Paghiamo oggi ciò che è stato sbagliato a livello di programmazione. Mancano medici soprattutto in alcune specializzazioni e, tragicamente – ha rimarcato - più dei medici mancano anche gli infermieri". Riflettori puntati infine sul fenomeno dei medici gettonisti: Uno dei primi atti che ho fatto da ministro è stato quello di mandare i Nas a verificare la situazione dei medici gettonisti. Trovo allucinante, che in uno stesso ospedale ci sia chi percepisca il triplo dello stipendio di chi è assunto nel Ssn. Su questo sicuramente interverremo anche con provvedimenti legislativi".
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