20 Febbraio 2023

Giornata nazionale del personale sanitario, Schillaci: "Puntare sul capitale umano"

Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini celebrano insieme il 20 febbraio. Mangiacavalli (Fnopi): "La multiprofessionalità è alla base del rilancio del Ssn"

Di NS
Giornata nazionale del personale sanitario, Schillaci: "Puntare sul capitale umano"

"Insieme, per garantire la salute di tutti". Le 11 Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sociosanitarie - medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, medici veterinari, professionisti dell’area tecnica, della riabilitazione e della prevenzione, ostetriche, chimici e fisici, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali – hanno celebrato questa volta uniti la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato con una cerimonia nell’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D'Aquino, a Roma. La ricorrenza a partire dal 2021 si celebra infatti il 20 febbraio di ogni anno, essendo stata istituita proprio per ricordare il lavoro e il sacrificio dei tantissimi professionisti della salute in prima fila nel fronteggiare la pandemia.

A parlare a nome di tutte le Federazioni presenti è stata Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi (Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche): "La giornata di oggi ha dimostrato come siano necessari nuovi modelli e un nuovo approccio al sistema salute, al sistema sociosanitario: non c’è più spazio per ricette semplicistiche, servono risposte univoche ai problemi complessi del sistema salute di questo Paese e dei professionisti che quotidianamente lo vivono". Mangiacavalli ha ricordato che la salute dei cittadini "non è e non può essere un problema delle singole professioni ma di un sistema multiprofessionale che richiama a un'analisi e a strumenti di complessità. Noi - ha aggiunto - come professionisti del sistema, siamo quelli che 'mettono a terrà le azioni necessarie, tentano di tradurre le linee politiche istituzionali nell'operatività, nei percorsi di presa in cura e di assistenza, di continuità. Oggi, e in questi ultimi anni, lo abbiamo dimostrato".

Spiegando il senso della giornata, Mangiacavalli ha detto che "la legge (n. 155/2021) dedica questa Giornata all’impegno e alla professionalità di chi ha affrontato, e ancora affronta quotidianamente, le sfide che il Sistema sanitario ha posto e pone al nostro Paese. Noi, professionisti sanitari e sociosanitari – ha proseguito - dedichiamo questa giornata a chi ha sofferto, a chi soffre e a tutte le persone che, con la loro attenzione e partecipazione, hanno aiutato ad arginare la pandemia con comportamenti coscienziosi e virtuosi. Anche nei momenti più difficili – ha aggiunto - siamo rimasti uniti, come lo siamo oggi e 'insieme' è l’avverbio scelto per caratterizzare questo evento, perché riteniamo che sostenere, nella sua interezza e complessità, il nostro Sistema salute, e garantire il nostro Servizio sanitario nazionale sia possibile solo con un impegno costante, competente, multidisciplinare e sinergico".

"Così si garantisce – ha affermato ancora- il diritto alla salute, che appartiene all’individuo e alla comunità e richiama il diritto a vivere in un ambiente salubre, e che i professionisti sanitari e socio-sanitari, grazie alle proprie competenze, calano nella realtà, rendendo possibile la vita sociale e civile del Paese".


Proprio sul capitale umano si è soffermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci: "E’ la leva principale dei servizi sanitari", ha detto. "E il lavoro dei professionisti sanitari e socio-sanitari è essenziale per la piena tutela del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione", ha aggiunto ricordando che "in Italia sono 30 le professioni sanitarie riconosciute e 51 le tipologie di scuole per la formazione medica-specialistica, cui si aggiunge il corso di formazione specifica in medicina generale" e che "sono oltre 1 milione e mezzo gli iscritti agli albi professionali” di cui "più di 1 milione e duecentomila sono attivi sul mercato del lavoro".

"Riconoscere i meriti e l'importanza degli operatori sanitari e sociosanitari - ha aggiunto il ministro - vuol dire attivarsi per valorizzare al meglio la loro professionalità, dando risposte concrete a tutte le urgenze oggi più che mai attuali. E questa è una mia priorità".

Il tema caldo rimane quello della carenza di personale tant’è che Schillaci la definisce una "emergenza nazionale": "Sono convinto che dobbiamo affrontarla restituendo attrattività al Servizio sanitario nazionale, che è uno dei migliori al mondo".
"Ho assunto l'impegno, in questo mandato, - ha detto ancora Schillaci - di procedere a una rivalutazione del trattamento economico di chi ogni giorno è impegnato nel servizio sanitario pubblico. Un primo segnale è stato l'inserimento, in legge di Bilancio 2023, della norma che incrementa l'indennità al personale operante presso i servizi di Pronto soccorso dal 2024. Parallelamente è necessario agire sui vincoli di spesa per il personale, al fine di permettere alle Regioni di potenziare gli organici e rafforzare i servizi sanitari regionali".

Un fenomeno quello della carenza che gli infermieri avvertono da tempo sulla loro pelle e che temono possa ingigantirsi, come sottolinea il segretario del Nursind, Andrea Bottega: "Siamo di fronte a una penuria di organico che rischia di aggravarsi senza interventi mirati a rendere più attrattiva questa professione per i giovani. Gli stipendi tra i più bassi d’Europa combinati a un gravoso carico di responsabilità – ha messo in guardia - stanno letteralmente allontanando le nuove generazioni dal nostro lavoro. E’ da qui che bisogna partire: migliorare la qualità della vita di chi ha scelto di mettere la cura degli altri al primo posto è la leva principale su cui agire".

Secondo Schillaci, comunque, non è sufficiente agire sul piano economico, ma accanto "al giusto riconoscimento" su questo fronte, "è importante investire anche in termini di formazione e di sviluppo delle competenze, sia specialistiche che trasversali, legate a nuovi modelli di organizzazione del lavoro multidisciplinare e integrato. Ecco perché occorre aumentare con una accurata programmazione il numero di iscritti nelle università e colmare laddove necessario la carenza di figure specialistiche. Nel contesto attuale, e soprattutto in un'ottica futura, è infatti sempre più avvertita l'esigenza di organizzare il lavoro in team multiprofessionali e multidisciplinari per garantire un'assistenza qualificata su tutto il territorio nazionale. Proprio il lavoro in equipe si è rivelato essenziale per i professionisti sanitari durante l'emergenza pandemica in quanto ha consentito la promozione della conoscenza e lo scambio di saperi".

"Allo stesso tempo, - ha evidenziato il ministro - occorre accelerare la riorganizzazione di una sanità pubblica, con al centro la persona, con una assistenza territoriale più forte. A tal fine, è prioritario valorizzare il ruolo di tutte le professionalità sanitarie, socio sanitarie e socio-assistenziali impegnati sul territorio per raggiungere l'obiettivo di una appropriata presa in carico dei bisogni di salute di tutti i cittadini. In questa direzione lavoriamo per cogliere pienamente le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr e realizzare un'assistenza capillare attraverso le reti di prossimità".

Riflettori puntati infine sulle aggressioni al personale sanitario, altra emergenza con cui si trovano a convivere i professionisti della salute. Proprio su questo fronte sono arrivate le rassicurazioni del ministro: "Da subito mi sono attivato per efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie e a breve partirà anche il tavolo dedicato ai Pronto soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressione. L'Osservatorio sta concludendo i lavori di redazione della Relazione annuale che sarà inviata al Parlamento entro il 31 marzo". 

 

 

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