Giornata nazionale del personale sanitario, "Ricorrenza vuota se non si investe sulle professioni"
"Servono azioni concrete, la valorizzazione degli infermieri è tra queste. Ci preoccupa la carenza di organico che rischia di aggravarsi senza interventi volti a rendere più attrattivo il nostro lavoro per i giovani"

Ricordare l’impegno e il sacrificio degli operatori della sanità è importante, ma non basta. La Giornata nazionale del personale sanitario, che celebriamo oggi non può ridursi a mera ricorrenza da calendario. Deve essere stimolo per investire sulle professioni del settore.
Mai come adesso, infatti, è in gioco l’universalità e l’uguaglianza delle cure. Se davvero si vuole tutelare il diritto alla salute, occorrono subito azioni concrete e valorizzare il lavoro degli infermieri è tra queste. Non basta dire che siamo una risorsa per il Paese e non fare nulla per supportarla.
Ciò che ci preoccupa maggiormente è soprattutto la carenza di personale infermieristico, confermata dalle stime Fnopi e Crea e che tocchiamo con mano tutti i giorni. Una penuria di organico che rischia di aggravarsi senza interventi mirati a rendere più attrattiva questa professione per i giovani. Gli stipendi tra i più bassi d’Europa combinati a un gravoso carico di responsabilità, infatti, stanno letteralmente allontanando le nuove generazioni dal nostro lavoro. E’ da qui che bisogna partire: migliorare la qualità della vita di chi ha scelto di mettere la cura degli altri al primo posto è la leva principale su cui agire. Altrimenti tutti i progetti ambiziosi, a partire da quelli contenuti nel Pnrr, rischiano di trasformarsi in un castello di sabbia.
*Segretario nazionale Nursind
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