Malattie cardiovascolari, 221mila morti e 20 miliardi di costi annui sul Ssn
Rinasce in Parlamento l'intergruppo. La promotrice Elena Murelli (Lega): "Serve un Piano nazionale, chiederemo a Schillaci l'istituzione di un tavolo permanente"

Rinasce in Parlamento l’intergruppo sulle malattie cardio, cerebro e vascolari e a farsene promotrice è la senatrice della Lega Elena Murelli, membro della commissione Affari sociali e Sanità a Palazzo Madama. L’obiettivo, come ha spiegato stamani in Senato, riprendendo il lavoro fatto nella precedente legislatura, è proprio quello di "rimettere al centro della politica questo tipo di patologie". Si tratta di malattie che rappresentano la prima causa di morte in Italia. I dati del 2019 parlano chiaro: 220.993 decessi, il 35% del totale. Anche guardando alle dimissioni ospedaliere, i numeri raccontano che in regime ordinario, solo nel 2020 sono state 672.777, pari al 13,8%. Rientrano, inoltre, tra le principali cause di invalidità e colpiscono persone di qualsiasi età (in particolare anziani e donne, vista la loro longevità, ma sono in aumento pure tra i giovani). Senza contare i costi associati: l’impatto sul Servizio sanitario ogni anno è di 20 miliardi (tra costi diretti e indiretti).
Quale sarà il punto di partenza dell’intergruppo? Farsi promotore di un tavolo, come nella scorsa legislatura, per elaborare un Piano nazionale: "Andremo dal ministro Schillaci – ha spiegato Murelli – con la richiesta precisa di un tavolo permanente. Da questo tavolo dovrà scaturire un piano organico che raccolga le esperienze degli esperti, cardiologi in primis, e delle associazioni di pazienti e che assicuri in maniera uniforme una gestione tempestiva delle malattie croniche in tutte le regioni".
Sono almeno 6 i punti già individuati nel paper di Meridiano Cardio, la piattafroma di The European House - Ambrosett e che, come ha spiegato Daniela Bianco, responsabile Area Healthcare The European House-Ambrosetti, potrebbero essere quelli "su cui cominciare a riflettere per la stesura di una strategia unitaria". La prevenzione primaria e secondaria è tra questi. Ma poi ci sono il tema dell’accesso all’innovazione tecnologica e farmacologica e quello "cruciale della continuità delle cure tra i vari setting assistenziali. Un altro pilastro - ha concluso Bianco - è rappresentato dalla sanità digitale con la telemedicina che richiede un’attenzione particolare, insieme al coinvolgimento ed empowerment dei pazienti".
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