Fumo, medici ambientali con Schillaci: "Bene i nuovi divieti"
La Sima: "In Italia 93mila morti ogni anno. Costi sociali per 26 miliardi". Fa discutere la bozza del Ministero che riguarda e-cig e tabacco riscaldato

"E-cig e sigarette a tabacco riscaldato rappresentano la porta di ingresso che introduce i giovani al fumo, con costi sociali e sanitari enormi perché chi inizia a fumare in giovane età sarà con ogni probabilità un fumatore a vita. Pertanto, più si limita l’utilizzo di tali nuovi strumenti, più si riduce la possibilità di registrare nuovi giovani fumatori in Italia”. Lo affermano i medici della Società italiana di medicina ambientale (Sima) commentando l’arrivo dei nuovi divieti in tema di fumo. Dopo l’annuncio fatto a gennaio scorso dal ministro della Salute Orazio Schillaci, infatti, ad anticipare la stretta imminente in arrivo è stato ieri il quotidiano La Stampa. Sarebbe già pronta una bozza messa a punto alla Salute che prevedrebbe il divieto anche per le e-cig ai tavoli all’aperto dei locali e alle fermate dei mezzi pubblici, oltre che nei parchi in presenza di donne incinte e bambini. In base alle nuove norme, inoltre, seppure ancora sul tavolo del Ministero e quindi soggette a ritocchi, dovrebbero essere smantellate pure le salette fumatori che sono state create negli aeroporti e in altri locali al chiuso.
"Gli ultimi numeri ufficiali registrano in Italia una abnorme crescita nel numero di fumatori di sigarette a tabacco riscaldato, che passa dall’1,1% della popolazione del 2019 al 3,3% del 2022 (circa 1.700.000 persone), con un aumento del +200% in appena due anni. Più di una persona su tre (il 36,6%) le considera tuttavia meno dannose di quelle tradizionali – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Il fumo rappresenta la più grande minaccia per la salute umana e provoca in modo diretto più decessi di alcol, droga, incidenti stradali, aids, omicidi e suicidi messi insieme. In Italia i decessi legati al fumo sono oltre 93.000 ogni anno, il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne. Il costo sociale e sanitario per la collettività determinato dal fumo è pari in Italia a oltre 26 miliardi di euro ogni anno", conclude Miani.
Molto diverso il commento a caldo che ieri stesso il ministro dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, ha affidato a un tweet: "Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali - ha scritto -. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato. Voi che dite?".
A 20 anni dalla legge Sirchia, una ricorrenza di cui l’ex ministro della Salute ha tracciato un bilancio proprio con Nursind Sanità, insomma, una cosa è certa: il tema farà discutere. Molto dipenderà anche dallo strumento legislativo che si deciderà di adottare, però. Potrebbe trattarsi di un decreto legge, ma non è da escludere neppure che si lasci spazio a un più ampio confronto parlamentare.
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