Salute mentale, gli studenti chiedono lo psicologo tra i banchi
La proposta di legge, sottoscritta da Pd e M5s, arriva dall'Unione degli universitari e dalla Rete degli studenti medi e sarà depositata in Parlamento

Una proposta di legge per l'istituzione di un servizio di assistenza psicologica scolastica e universitaria, con l'obiettivo di fronteggiare l’emergenza scatenata dalla pandemia. Ma anche, e soprattutto, per introdurre una misura strutturale a favore della salute mentale, a sostegno delle nuove generazioni. Alla Camera dei deputati è stato illustrato il testo, predisposto dall’Unione degli universitari e dalla Rete degli studenti medi e firmato da vari parlamentari delle opposizioni, dal deputato Nicola Zingaretti del Partito democratico alla senatrice del Movimento cinque stelle, Elisa Pirro. Sarà quindi depositato in Parlamento.
"È solo l’inizio di un battaglia", ha detto Zingaretti. "Oggi manca addirittura la rete necessaria per intercettare il disagio nelle scuole e nelle università", ha aggiunto l’ex presidente della Regione Lazio. A fargli eco la collega di partito, la deputata Rachele Scarpa, che ha scandito: “La salute non è un lusso”. Quindi "bisogna sostenere tutti, perché oggi solo chi se lo può permettere ha la possibilità di curarsi”. Solo per la copertura dei costi della proposta di legge, viene indicata una dotazione minima di 30 milioni di euro per il 2023, di 60 milioni di euro a regime.
Uno sforzo trasversale, dunque, che punta a sviluppare le politiche sanitarie sul capitolo della salute mentale. Il punto di partenza è rappresentato dalla ricerca "Chiedimi come sto", che ha coinvolto migliaia di studenti in Italia. "Abbiamo ottenuto quasi 30mila risposte", ha sottolineato Camilla Piredda, coordinatrice dell’Unione degli universitari. "La componente studentesca - ha aggiunto - ha fornito un quadro deleterio. Più del 70 per cento del campione ha dichiarato di aver perso la motivazione per fronteggiare il futuro. Più del 60 per cento riferisce di soffrire di disturbi di ansia. E c’è stato un incremento aggiuntivo dei disturbi alimentari". Un malessere diffuso, che come ha riferito Piredda porta "il 90 per cento a chiedere di avere degli sportelli di assistenza psicologica. Il problema è che oggi esiste ancora uno stigma rispetto al non stare bene: questo è sintomatico di una assenza di percorsi di educazione". Un elemento desta preoccupazione: "Alla domanda come vedono il proprio futuro, tra gli universitari i sentimenti prevalenti sono insicurezza e paura. Ed è una causa della precarietà".
Così torna in ballo la politica. "C’è un problema di politica sanitaria, che va affrontato e c’è la questione dell'assunzione di responsabilità rispetto alle scelte fatte per le nuove generazioni", ha osservato la deputata dell’Alleanza verdi-sinistra, Elisabetta Piccolotti. "Abbiamo offerto ai ragazzi di questo Paese la precarietà in ogni senso - è stata la sua analisi -. Il risultato è che ho segnalazioni di una moltiplicazione dei casi di autolesionismo tra i più giovani".
Camilla Velotti, dell’esecutivo della Rete degli studenti medi, è tornata sull’aspetto più tecnico. "La proposta di legge è frutto di un sondaggio, che ha confermato quello quanto già sapevamo". Ora serve un passo ulteriore: individuare le potenziali soluzioni. "Certo - ha detto - esistono degli sportelli di ascolto, ma tendenzialmente non sono molto funzionali per una serie di motivi. Quindi è nata la necessità di un quadro normativo omogeneo, che possa dare delle risposte al disagio sperimentato nei luoghi che frequentiamo, dalla scuola all’università".
Ma cosa prevede nel dettaglio la legge? Nelle specifico di istituirebbe dei servizi di assistenza psicologica e psicoterapeutica nelle scuole e nelle università, attingendo da alcuni team multidisciplinari. "Lo scopo è di individuare in anticipo i fenomeni di disagio. La sfida è anche più ampia rispetto alla proposta di legge", ha ribadito Velotta. Una missione, secondo Zingaretti, che necessita di un impiego di risorse: "Deve entrare nei Livelli essenziali di assistenza".
Il Movimento cinque stelle con Elisa Pirro ha ricordato come già "durante la pandemia ci siamo resi conto che non bastava un supporto legato a quel periodo, ma servisse un'azione di ampia portata". Tuttavia, "le proposte non sono state approvate, nonostante lo sforzo compiuto dalle opposizioni durante l'iter dell'ultima legge di Bilancio". L’ex ministra della Salute, ora parlamentare del Pd, Beatrice Lorenzin, è tornata invece su un tema centrale quale quello dei suicidi, che sono in aumento. Tuttavia, secondo la sua visione, "non siamo all'anno zero. Nella scorsa legislatura abbiamo chiesto un piano complessivo di salute mentale e abbiamo votato una mozione in tal senso". Il problema, però, dal suo pinto di vista, torna al punto di partenza: servono "investimenti per costruire le reti professionali necessarie".
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