03 Aprile 2023

Ricerca, dall'Ue 5 milioni per studiare l'impatto del vaiolo delle scimmie

Tra maggio e dicembre 2022 colpite oltre 82mila persone nel mondo. Attualmente l'incidenza di nuovi casi di infezione da mpox è molto bassa, ma l'evoluzione dell'emergenza sanitaria rimane incerta

Di NS
Ricerca, dall'Ue 5 milioni per studiare l'impatto del vaiolo delle scimmie

Il Consorzio Verdi, coordinato dal Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino (Sdb) dell'Università di Padova e dalla Fondazione Penta Ets, ha ricevuto dall'Unione europea un finanziamento di 5 milioni di euro per studiare l'impatto del vaiolo delle scimmie - mpox (monkeypox) - sulle popolazioni a maggior rischio di infezione o malattia grave, come le persone con Hiv, le donne in gravidanza e i bambini.

Tra l'insorgere dell'epidemia, nel maggio 2022, e la fine dello stesso anno, il virus mpox ha colpito oltre 82mila persone in tutto il mondo. Dei 110 Paesi che hanno rilevato casi di mpox, 103 sono Paesi in cui la malattia non è endemica, rendendo la situazione senza precedenti. Attualmente l'incidenza di nuovi casi di infezione da mpox è molto bassa. Tuttavia, la sua rapida comparsa lo scorso anno ha messo ulteriormente sotto pressione sistemi sanitari già in difficoltà dopo i tre anni di pandemia di Covid-19 ed ha inoltre evidenziato la necessità di essere preparati per future infezioni con potenziale epidemico.

Come per il virus Sars-CoV-2 e le sue varianti, - evidenziano Unipd e Fondazione Penta Ets - l'evoluzione dell'emergenza sanitaria di mpox rimane incerta. Pertanto, è necessario restare vigili e monitorare la diffusione del virus nelle popolazioni a maggior rischio di infezione, come le persone che vivono con l'Hiv e altri gruppi a rischio di sviluppare malattia grave, come le donne in gravidanza e i bambini.
"Dobbiamo essere proattivi nel nostro approccio di ricercatori, in previsione della comparsa di potenziali nuovi agenti patogeni di cui si sa poco o nulla. Il nuovo focus del progetto Verdi è sulla definizione di un piano di ricerca che possa essere attivato rapidamente in caso di nuove epidemie, per rispondere ai quesiti essenziali per la definizione di interventi di salute pubblica efficaci", ha affermato Carlo Giaquinto, professore ordinario presso il Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell'Università di Padova e presidente della Fondazione Penta.

Il nuovo contributo dell'Europa consentirà di sviluppare un'infrastruttura di ricerca a supporto dei piani pandemici.
Grazie alla varietà di competenze scientifiche dei suoi membri, la rete di Verdi rappresenta il contesto ideale per raggiungere tali obiettivi, soprattutto per quanto riguarda le donne in gravidanza, i bambini e le persone con infezione da Hiv.


Istituito nel 2021 con il coordinamento del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell'Università di Padova, Verdi (SARS-coV-2 variants Evaluation in pRegnancy and paeDIatrics cohorts) è una collaborazione internazionale che riunisce ricercatori da tutto il mondo per studiare il potenziale impatto delle nuove varianti di Sars-CoV-2 nelle donne in gravidanza e nei bambini. In questo contesto, l'Unione europea ha assegnato, come detto, un nuovo finanziamento di 5 milioni di euro al progetto, perché integri l'attuale attività di ricerca sul Covid-19 con un approfondimento sul virus mpox, ma soprattutto per preparare il mondo della ricerca a dare una risposta efficace e rapida alle nuove epidemie emergenti. Il Tavolo di lavoro del progetto Verdi verrà allargato per includere reti e associazioni di pazienti che si occupano di mpox e infezioni a trasmissione sessuale.

 

 

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