03 Maggio 2023

Telemedicina, Schillaci: "Al lavoro per realizzare una piattaforma nazionale"

Per il ministro occorre "investire sul digitale per una sanità più moderna". Da potenziare anche l'uso del fascicolo sanitario elettronico "utilizzato solo dal 12% dei cittadini"

Di NS
Telemedicina, Schillaci: "Al lavoro per realizzare una piattaforma nazionale"

"Stiamo lavorando alla realizzazione della Piattaforma nazionale di telemedicina, un progetto che, grazie alla collaborazione di Agenas, pone l'Italia all'avanguardia rispetto alle altre nazioni europee nell'utilizzo dei fondi del Pnrr e che consentirà concretamente la gestione dell'erogazione dei servizi di telemedicina". Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante un convegno al Ministero. . "A sua volta - ha aggiunto Schillaci - il portale nazionale per la diffusione della telemedicina, gestito dal ministero della Salute, avrà un ruolo centrale di informazione e formazione per i cittadini, i professionisti sanitari e le imprese di settore, nonché una funzione di monitoraggio dell'effettivo utilizzo della telemedicina nell'assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale".

Secondo il ministro, "il Pnrr ci consentirà anche di ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero per rendere i nostri nosocomi più sicuri e sostenibili, nonché di rafforzare il sistema di raccolta e analisi dei dati, sempre più strategici per una efficace programmazione sanitaria, la promozione della ricerca e la prevenzione delle malattie", ha proseguito, evidenziando la necessità di "portare avanti questa rivoluzione culturale ormai in atto". Schillaci ha inoltre ricordato che "è stato pubblicato il decreto di ripartizione delle risorse fra le Regioni per potenziare l'assistenza domiciliare, che nel 2026 dovrà coprire almeno il 10% della popolazione degli over 65".

 

Quella della digitlizzazione delle cure, insomma, è una strada obbligata. Anzi, per dilra con le parole del ministro, "è sinonimo di una sanità che sa offrire un'assistenza di prossimità soprattutto agli over 65, che nel 2050 rappresenteranno il 35% della popolazione, ed è una misura efficace per ridurre i tempi di attesa e i ricorsi spesso impropri ai Pronto soccorso". Investire nella sanità digitale, ha proseguito il responsabile di Lungotevere Ripa, "vuol dire anche dare concretezza al concetto di multidisciplinarietà, facilitando il dialogo e lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari, nonché favorire l'integrazione ospedale-territorio sempre più necessaria per una presa in carico appropriata delle cronicità". 

Ovviamente, come ha ricordato Schillaci, "la pandemia e il Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno impresso una grande accelerazione al processo di digitalizzazione della sanità italiana che almeno fino al periodo pre pandemico stentava a decollare". Ma anche se "grandi passi sono stati compiuti", occorre "premere l'acceleratore nella consapevolezza della necessità di essere al passo con le tecnologie per poter disegnare una Sanità più moderna, più inclusiva e più vicina ai cittadini e per garantire elevati standard assistenziali a tutti". Non a caso il ministro ha parlato di "un'occasione irripetibile", soprattutto per incrementare la diffusione della telemedicina e del Fascicolo sanitario elettronico, "strumento quest'ultimo - ha rimarcato - che secondo una recente rilevazione del 2020-2021 condotta dall'Osservatorio digitale del Politecnico di Milano è utilizzato solo dal 12% dei cittadini mentre il 62% non ne ha mai sentito parlare". Un gap, ha concluso, "che va colmato considerando l'importanza che riveste nella capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza".

 

 

 

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