Covid, l'Oms declassa la pandemia, non è più emergenza
A ufficializzare la notizia è stato il dg Tedros Ghebreyesus. Schillaci: "Il mio pensiero va a medici e operatori sanitari che non non si sono risparmiati e a chi non ce l'ha fatta". Anelli (Fnomceo) invita alla prudenza

L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il Covid-19 non si qualifica più come un'emergenza globale, segnando una fine simbolica della devastante pandemia di coronavirus che secondo le stime Oms ha provocato ben 20 milioni di morti in tre anni. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, infatti, concorda con i consigli offerti dal Comitato in merito alla pandemia di Covid-19, attualmente in corso, si legge in un comunicato dell'Organizzazione. "Il Covid-19 è ora un problema sanitario consolidato e in corso, che non costituisce più un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale".
Durante la sessione deliberativa, i membri del Comitato hanno evidenziato la tendenza alla diminuzione dei decessi per Covid-19, il calo dei ricoveri correlati e dei ricoveri in unità di terapia intensiva, oltre agli elevati livelli di immunità della popolazione al Sars-CoV-2. "La posizione del Comitato si è evoluta negli ultimi mesi. Pur riconoscendo le restanti incertezze poste dalla potenziale evoluzione della Sars-CoV-2, hanno avvertito che è tempo di passare alla gestione a lungo termine della pandemia di Covid-19".
"Sebbene la valutazione del rischio globale rimanga elevata, vi sono prove di una riduzione dei rischi per la salute umana determinata principalmente dall'elevata immunità a livello di popolazione da infezioni, vaccinazioni o entrambe; virulenza coerente dei sottotipi di Sars-CoV-2 Omicron attualmente in circolazione rispetto ai ceppi di Omicron precedentemente circolanti; una migliore gestione dei casi clinici. Questi fattori hanno contribuito a un significativo calo globale del numero settimanale di decessi, ricoveri e ricoveri in unità di terapia intensiva correlati a Covid-19 dall'inizio della pandemia. Mentre Sars- CoV-2 continua ad evolversi, le varianti attualmente in circolazione non sembrano essere associate a una maggiore gravità", si conclude.
Il Comitato è stato informato che, a livello globale, sono state somministrate 13,3 miliardi di dosi di vaccini. Attualmente, l'89% degli operatori sanitari e l'82% degli adulti di età superiore ai 60 anni hanno completato la serie primaria (una o due dosi iniziali raccomandate secondo il programma vaccinale), sebbene la copertura in questi gruppi prioritari variasse nelle diverse regioni.
"Da oggi possiamo dire che l'emergenza sanitaria Covid19 è alle nostre spalle", è stato il commento del ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Il mio pensiero va innanzitutto ai medici e agli operatori sanitari e sociosanitari che non hanno risparmiato energie per combattere questo incubo globale e alle persone che non ce l'hanno fatta. In loro memoria non dobbiamo dimenticare questa terribile esperienza e dobbiamo rafforzare la ricerca, le strutture sanitarie e l'assistenza territoriale perché non accada mai più niente di simile".
Chi invita alla prudenza invece è il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli: "I numeri delle infezioni da Covid in tutto il mondo stanno scendendo e quindi si riduce sostanzialmente questa malattia da essere pandemica a una malattia endemica, cioè presente sempre sul territorio. L'Oms ha deciso di 'declassare' sotto l'aspetto numerico, questa malattia. Però la malattia continua ad essere una patologia temibile perché ancora oggi provoca morti nel nostro Paese".
Lo stesso Direttore Generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus ha invitato alla prudenza, sottolineando che il virus è qui per restare e tutti i Paesi dovranno imparare a gestirlo insieme ad altre malattie infettive. Sempre secondo Oms il numero di decessi settimanali segnalati è stato il più basso da marzo 2020, ma nel mese di aprile, in Italia, si sono registrati ancora più di 600 morti.
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