"E' urgenza sanità. Ecco cinque chiavi per provare a uscirne"
Cittadinanzattiva presenta il Rapporto civico sulla salute 2023: carenze sia in area ospedaliera che territoriale e di prevenzione. L'organizzazione elenca un ventaglio di possibili soluzioni

La pandemia è alle spalle, ma i guai strutturali della sanità sono ben evidenti in tutta la loro gravità. Liste d’attesa infinite, Medici di medicina generale assenti in molti comprensori, Pronto soccorso in affanno, carenza di personale in generale nel Ssn. Senza dimenticare il boom del ricorso alla spesa privata mentre “per molte cittadine e molti cittadini l’attesa si è trasformata in rinuncia”, chiosa Cittadinanzattiva che fotografa la situazione nel Rapporto civico sulla salute 2023, presentato oggi a Roma presso il Ministero della Salute.
Quest’anno il Rapporto viene diffuso all’interno di una giornata più generale dal titolo appunto “Urgenza sanità”, un primo momento pubblico della mobilitazione permanente promossa dalla stessa Cittadinanzattiva a difesa del Ssn. Il documento, alla seconda edizione, integra i dati provenienti dalle 14.272 segnalazioni dei cittadini, giunte nel corso del 2022 alle sedi locali e ai servizi Pit Salute di Cittadinanzattiva, con dati provenienti da fonti istituzionali, accademici o della ricerca. L’obiettivo è mostrare come si traduce oggi il diritto alla salute dei cittadini nel complesso sistema del federalismo sanitario.
Accanto ai mai risolti problemi generali di liste di attesa e accesso alle prestazioni (che raccolgono quasi una segnalazione su tre, 29.6%), i cittadini denunciano carenze in tutti e tre gli ambiti dell’assistenza sanitaria, ossia quella ospedaliera (15,8%), quella territoriale (14,8%) e l’area della prevenzione (15,2%). Al quinto posto la sicurezza delle cure (8,5%). Seguono le segnalazioni su accesso alle informazioni e documentazioni (4,5%), assistenza previdenziale (2,8%), umanizzazione e relazione con operatori sanitari (2,6%), spesa privata e ticket elevati (1,7%) e assistenza protesica e integrativa (1,4%). A crescere rispetto al 2021, sono soprattutto le problematiche che riguardano l’accesso alle prestazioni (+5.8%) e quelle legate all’assistenza in ospedale (+4,4%).
“I dati presentati in questo Rapporto e le storie che le persone raccontano ai nostri attivisti sul territorio, ci mettono nella urgenza di proclamare come cittadini lo stato di emergenza sanitaria e una mobilitazione permanente a difesa del nostro Ssn, come annunciamo nel nostro Manifesto e nella petizione su Change”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Per superare l’Urgenza Sanità chiediamo che siano riaffermate cinque condizioni, cinque chiavi di accesso alla casa comune del Servizio Sanitario Nazionale: l’aggiornamento periodico e il monitoraggio costante dei Livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti ed esigibili su tutto il territorio nazionale; l’eliminazione delle liste di attesa, attraverso un investimento sulle risorse umane e tecniche, una migliore programmazione e trasparenza dei vari canali, un impegno concreto delle Regioni per i Piani locali di governo delle liste di attesa; il riconoscimento e l’attuazione del diritto alla sanità digitale per ridurre la burocrazia, comunicare meglio con i professionisti e accedere a prestazioni a distanza; la garanzia di percorsi di cura e di assistenza dei malati cronici e rari e, in particolare, delle persone non autosufficienti, finanziando la nuova legge per gli anziani non autosufficienti e riprendendo l’iter normativo per il riconoscimento dei caregiver; l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr – conclude Mandorino – con il coinvolgimento delle comunità locali e dei professionisti del territorio”.
L'abstract del Rapporto civico sulla salute 2023
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