"Sìall'intramoenia, ma tutelando il Ssn"
Depositata alla Camera la proposta di legge a prima firma Ilenia Malavasi (Pd). La deputata a Nursind Sanità: "Sfidiamo il Governo a mostrarsi più coraggioso su questo tema"

L’intramoenia, se ben gestita, è una risorsa per il sistema sanitario e per tutti gli attori coinvolti, cittadini e operatori. Ne è convinta Ilenia Malavasi, deputata del Pd, che ha depositato in commissione Affari sociali una proposta di legge di cui Nursind Sanità è in grado di anticipare il testo (in calce all'articolo) per rendere "paritaria" la condizione tra i medici e le altre professioni del comparto in tema di libera professione. "Sfidiamo il Governo a confrontarsi su questo tema in modo più coraggioso e pensiamo che questa proposta possa vedere presto la luce grazie a un sostegno bipartisan", spiega a Nursind Sanità la parlamentare. In realtà, l’esecutivo proprio su questo fronte si è mosso nel decreto Energia con lo stop, seppure a tempo (il limite temporale alla libera professione per ora è il 31 dicembre 2025), al vincolo di esclusività.
Comunque, il testo a prima firma Malavasi torna su un tema non nuovo in Parlamento. A Palazzo Madama, ad esempio, è stato depositato il ddl a prima firma Marco Silvestroni e Ignazio Zullo, entrambi senatori di FdI. Ma vediamo a cosa punta la pdl della deputata dem. Vuole istituire, "il diritto" ad esercitare l'attività intramuraria per infermieri, ostetriche e assistenti sociali, "non sussistendo - precisa Malavasi - più alcuna motivazione che giustifichi la discriminazione" di queste figure. L'obiettivo, si legge nell'articolato, è "ridisegnare lo stato giuridico di tali professioni, per renderlo funzionale all'attuazione delle scelte strategiche di attuazione del diritto alla salute, stabilite dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria, sia nazionale che regionale".
L'idea alla base di questa iniziativa parlamentare del Pd è quella di garantire ai professionisti "le stesse modalità previste per le professioni sanitarie normate nella dirigenza e cioè il sistema degli incarichi professionali, rinnovabile senza limite temporale, salvo valutazione negativa o soppressione dell'incarico, nonché il diritto ad esercitare l'attività intramoenia".
La proposta pone alcune condizioni. La premessa da cui partire è che tra attività istituzionale (cioè all’interno del Ssn) e attività libero-professionale debba esserci un "corretto ed equilibrato rapporto". Questo perché l'obiettivo da perseguire è quello di "concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa". Detto questo, l'intramoenia "non può comportare, per ciascun dipendente, un volume di prestazioni superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali". Insomma, l'attività istituzionale, secondo l'impostazione del testo Malavasi, deve essere "prevalente rispetto a quella libero-professionale, che è esercitata nella salvaguardia delle esigenze del servizio e della prevalenza dei volumi orari di attività necessari per i compiti istituzionali".
La deputata sottolinea, più in generale, al nostro giornale di voler portare avanti alcune proposte "frutto di un lavoro condiviso con la rappresentanza sindacale e professionale degli infermieri e delle infermiere". In particolare, dice, con questo disegno di legge "interveniamo sul rapporto di lavoro degli esercenti le professioni sanitarie infermieristiche in modo che sia funzionale alla valorizzazione dei professionisti".
L'intramoenia, tira le somme Malavasi, "non va considerato il male assoluto. Se ben organizzato e gestito, come avviene ad esempio in Emilia Romagna, rappresenta una risorsa per il sistema, i cittadini e gli operatori".
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